Capitolo 20.

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•Flashback in sogno•

"Ale, io ti voglio." si avvicinò minacciosa a me, baciandomi il collo.

"Io no. Non ti amo, Isa." la respinsi.

"Sesso, solo sesso. Quello che fai con tutte." mi pregò.

"Non posso fare una cosa del genere."

"Perché con me no?" si lamentò.

"Perché no. Tu sei mia amica, non voglio portarti a letto." sbraitai.

"Non mi interessa. Solo una volta, ti prego."

Cominciò a sbottonarmi la camicia stuzzicandomi, il gioco mi piaceva. Mi lasciai andare e fu una notte di sesso allo stato puro. Da quel momento, mi capitava di farlo anche con lei quando ne avevo bisogno. Ma per me lei non era niente. Come Shanon. Mi procuravano solo piacere fisico. Seren..

Fine flashback in sogno•

Serena's pov.

"Buongiorno bella." si svegliò all'improvviso.

"A te" sorrisi.

"Stasera andiamo al lago."

"Siiiiii!" urlai.

"Ti fa piacere?" mi domandò.

"Tantissimo. Sarà come un primo appuntamento.. ma senza appuntamento." farfugliai, imbarazzata.

"Già. Enrico si è fatto sentire?"

"Si, per avvertirmi che se ne andava." mi stiracchiai.

"Ah, capisco" sbadigliò.

Quelle labbra. Quegli occhi. Quelle fossette. Tutto, era tutto perfetto. E nonostante mi facesse bene e male contemporaneamente, lo amavo alla follia. Penso che prima o poi sarei diventata pazza. Avevo sempre una voglia matta di baciarlo.. Ma non per il piacere, perché volevo assaporare le sue labbra. Avrei voluto perdere la verginità con lui.

Tu mi sa che hai proprio perso i sensi, suggerì il mio subconscio, e in parte acconsentii a quella sorta di risposta che mi ero data da sola. Parlavo già di perdere la verginità con un tizio che non mi voleva nemmeno. Il degrado.

"Ci sei?" mi passò una mano davanti al viso.

"Sisi" a stento lo guardai.

"È tutto ok? Sembri parecchio pensierosa."

"Si, non preoccuparti. Vado a vestirmi"

Mi alzai e presi i vestiti.. ma notai che Alessandro stava studiando per bene il mio culo. Lo fulminai con lo sguardo.

"Stavo controllando se fosse rimasta la bua per ieri sera." scherzò.

"Si, certo. Vado." corsi, coprendolo con le mani.

Io non mi sentivo nulla. Non mi sentivo bella, non mi sentivo carina, non mi sentivo giusta e non mi sentivo all'altezza di nessuno. Ero sempre quella sbagliata, da cambiare e da migliorare, con tantissimi difetti. Non mi era mai piaciuto il mio corpo, il mio carattere, non mi ero mai piaciuta nel complesso. E il mio unico ragazzo non mi aveva aiutata per niente.Ora che lui arrivava addirittura a guardarmi lì.. mi metteva a disagio. Non mi sono sentita bella nemmeno quando me l'ha detto Alessandro. Con i ragazzi (o meglio, solo con uno) ci ho scambiato a malapena due baci ed è finita lì. Era una roba da stupidi, ragazzini. Io sto cercando una storia seria, un ragazzo che mi amo veramente. Una storia d'amore adatta ad una 17enne come me. Il fatto che, invece, Casillo guardasse il mio corpo mi metteva ancora più in imbarazzo. Contando anche le mie lunghe riflessioni ci misi una vita a vestirmi in quel fortuitissimo bagno, e penso che Casillo avesse voglia di maledirmi dato che doveva lavarsi anche lui.

"O esci da questo bagno, o tiro un calcio così forte alla porta che la butto a terra."

"Tranquillo, sto uscendo."

Presi la sua maglia e girai la chiave nella serratura, così da aprire la porta.

"Finalmente." ride.

Mi stampa un bacio sulla guancia ed entra, chiudendo la porta.

Rimango lì fuori impalata per qualche minuto, addirittura esce Alessandro perché ha già finito.

"Che ci fai qui?" sorride.

"Stavo venendo a chiamarti perché.. devo fare pipì" invento la prima scusa plausibile che mi viene in mente.

"Ah, ho capito. Il bagno è libero." si sposta e mi fa entrare.

Lo ringrazio sorridendo e mi manda l'occhiolino.

Dovetti chiudere la porta, o avrei rischiato di sciogliermi. Rimango un minuto in bagno, giusto per fingere, e poi tiro anche lo sciacquone e apro la fontana per fare meglio la parte. Quando esco c'è Alessandro fuori la porta.

"E tu vorresti farmi credere che in più di 20 minuti che sei stata in bagno non hai fatto pipì?" ride, con le braccia incrociate.

"Io.."

"Lasciamo stare." mi abbraccia e ricambio. Che bella figura che ho fatto.

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