Capitolo 51.

1.1K 35 0
                                    

"Aspetta un secondo Ale, hanno bussato."

Lui annuì e io aprii la porta della mia stanza, girando la chiave nella serratura.

"Aurora?" sorrisi.

Era l'unica con la quale avevo legato questo primo giorno, davvero una ragazza tranquilla e semplice.

"Disturbo?" sorrise, e solo in quel momento notai un piccolo piercing sul naso, un brillantino.

"No, no entra pure." le feci spazio e sembrò soffermarsi con lo sguardo sul mio pc.

"Sei occupata? Torno dopo?"

"Scialla" la imitai, e lei rise.

"Amore ci sei?" la voce di Alessandro dal pc echeggiò nel piccolo silenzio che si era creato.

"Sono qui, Ale. Ti presentò Aurora.. l'amica che mi ha prestato la merenda."

"Oh, piacere. Io sono il suo ragazzo, capito? Quindi se sei lesbica stalle alla larga." spiegò calmo Alessandro, facendomi arrossire violentemente.

Ma che discorsi faceva? Invece Aurora rise e si presentò.

"Ma io non ti ho prestato nessuna merenda!" si girò verso di me.

"Infatti.. ti spiegherò dopo, ok?" sospirai.

Lei annuì con il volto e la invitai a sedersi sul letto accanto a me. Posizionai il computer sulle gambe e mandai un bacio ad Alessandro.

"Aurora potresti farmi un favore?" domandò lui all'improvviso.

"Dimmi Alessandro."

"Me la controlli? Se non mangia costringila, ti do anche il permesso di imboccarla, se necessario."

"Ale ma..!" avrei tanto voluto dargli uno dei miei soliti schiaffetti, e lui rise.

"Okay. Seré, ricordate che il permesso me l'ha dato lui, eh." alzò le mani in segno di resa e sospirai.

"Mh, diciamo che potete complottare su di me quanto volete, perché ho una sete tremenda. Aurora tu vuoi qualcosa da bere?" le domandai, sulla soglia della porta.

"No, grazie, non preoccuparti."

Sorrisi e andai in cucina, cercando una bottiglia d'acqua fredda.

|ALESSANDRO'S POV.|

"Dimmi un po'.. ma c'è un tipo che si chiama Nico, nella vostra classe?" domandai.

"Si, è antipatico e prepotente, anche molto presuntuoso. Ma è forse tra i più belli della scuola.." rispose con occhi sognanti.

Okay, la mia storia con Serena era seriamente in pericolo. Lei era bellissima, lui era bello.. e io non c'ero. Maledizione.

"È aggressivo?" curiosai ancora un po'.

"Be', a volte. Oggi in classe stava per menà la tua ragazza perché s'era ribellata." spiegò.

Quindi aveva provato a toccarla anche in classe? Okay, sarei andato da lei solo per massacrarlo. E per riempire la mia Serena.. di baci, ovviamente.

"Eccomi qua" entrò improvvisamente la mia amata, con un bicchiere in mano.

"Eccola." sorrisi guardandola.

Era davvero bellissima. Ma come si poteva fare del male ad un essere così splendido? Non provava ribrezzo per sé stesso dopo averla picchiata a sangue, fino a farla dare di stomaco? Al posto suo mi starei lentamente uccidendo in modo atroce. Ieri, quando le avevo dato quel pugno, mi ero sentito un mostro. Anche se sapevo che lei non se l'era minimamente presa, mi sentivo davvero male. Il solo pensiero di averla picchiata e averle fatto sanguinare il naso mi faceva sentire una bestia. Ma non mi ero accorto che lei fosse dietro di me, tanto che ero accecato dalla rabbia.

Paradise.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora