Capitolo 50.

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Mi alzai molto lentamente. In quei momenti volevo solo piangere, per quello che era successo con Ale. Ma non potevo davanti a tutti.

"Oggi non studieremo così vi conoscerete meglio con la compagna." spiegò la prof.

"L'unica cosa buona che hai fatto venendo qui" commentò Rosa.

Ero appena arrivata ma già dannatamente stanca. Stanca di sentire tutti quegli insulti, quei commenti sgradevoli. Ma soprattutto sarei scappata dal mio Alessandro e gli avrei chiesto scusa. O magari avrebbe chiesto scusa lui a me, e io l'avrei perdonato saltandogli al collo. Ma non era così semplice. Si era arrabbiato per una sciocchezza e io stavo male, come se non fossi già abbastanza provata per tutto quello che stava succedendo. Vaffanculo a tutti.

"Chiama il tuo ragazzo per chiarire, no? Tanto la prof ora è uscita." mi consigliò Aurora, e stavo per farlo.

"Io e te abbiamo un conto in sospeso"

Avevo già memorizzato quella voce e l'avevo catalogata tra le più insopportabili. Mi afferrò per le spalle, costringendomi ad alzarmi. Mi fece sbattere la testa contro il muro, che dolore.

"Preferiresti avere un altro calcio? Lasciami!" protestai divincolandomi, sotto le risate e gli sguardi di tutti.

"Vuoi vedere invece cosa faccio io a quelli come te?"

Riuscii a sfuggire alla sua presa e gli mollai uno schiaffo.

"Se non la smetti potrebbe arrivarti di peggio."

Fu di nuovo la professoressa a salvarmi, entrando in classe.

"Non finisce qui, mia cara Serena." mi sussurrò all'orecchio.

Tornai a sedermi e sbuffai sonoramente. Perché doveva andare tutto così male?

Intanto pensai ad Alessandro. Mandai il mio orgoglio a farsi fottere per 'sta volta e gli inviai un altro messaggio.

"Ti prego Ale, perdonami.."

Ma non ebbi nessuna risposta neanche questa volta. Voleva davvero piantarla per questa stronzata? Non l'avrei mai permesso.

"Sei troppo triste, Seré." intervenne all'improvviso Aurora.

"Lo so." affermai con gli occhi chiusi "Non può finire tutto così.." stavo per piangere ma davanti a questa banda di capre non l'avrei mai fatto.

"Di che parli?" aguzzò le orecchie.

"Del mio ragazzo. Non mi risponde."

Sospirò e giocherellò con i suoi lunghi capelli rossi. Tinti, ovviamente.

"Non ti lascerà, tranquilla." sorrise.

Ma non ne ero tanto sicura. Al primo ostacolo se n'era andato. Mi venne in mente qualche strofa della canzone dei Maroon 5, Maps.

"But on that road I took a fall, oh baby why did you run away? I was there for you in your darkest times. I was there for you in your darkest nights. But I wonder where were you? When I was at my worst down on my knees.."

"Ma su quella strada ho preso una caduta, oh ragazzo perché sei scappato via? Ero lì per te nei tuoi momenti più bui. Ero lì per voi nelle tue notti più buie. Ma mi chiedo dov'eri tu? Quando ero nel mio momento peggiore giù sulle mie ginocchia.."

Già. Dov'era Alessandro adesso che avevo bisogno di lui? Mi ignorava. Bella cosa, vero?

"Forse non ha letto i messaggi.." continuò Aurora.

E, in effetti, non si connetteva da quando mi aveva inviato quei messaggi sull'aereo. Forse stava facendo qualcosa di importante, o forse guardava la tv..

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