Capitolo 69.

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La prima sorpresa gliela feci io. Andammo a dormire presto quella sera, e il mattino seguente mi alzai al meglio delle mie forze più presto del solito. Indossai un jeans blu e il suo maglione nero, al piede le Vans nere.

Dopo essermi preparata andai in cucina e cercai un vassoio. Quando lo trovai ci poggiai i cornetti al cioccolato -che avevo fatto comprare la sera precedente da Michele-, dei biscotti e due bicchieri di succo d'arancia. Presi un foglio bianco e scrissi a penna 'Buon mesiversario al ragazzo più dolce della terra.'

Gliela poggiai sul comodino, erano le 06:15 e tra un po' avrebbe dovuto alzarsi. Gli lanciai un cuscino in faccia, nascondendomi.

"Dai amore altri cinque minuti.." sbuffò, aprendo gli occhi.

Quando si accorse del vassoio si mise a sedere, e lesse il bigliettino. Sorrise, e mi cercò nella stanza.

"Dove sei, piccola furfante?" sussurrò amorevolmente.

"Sono qui." mi feci vedere.

Mi indicò di raggiungerlo e lo feci. Mi abbracciò forte, strusciandosi sul mio collo. Mi baciò, lasciandomi stordita già di prima mattina.

"Buon mesiversario anche a te." mi sussurrò all'orecchio.

"Ti amo."

"Oh, piccola, anche io." mi strinse.

Mangiammo insieme la colazione, ridendo e scherzando. Poi si alzò anche lui e si vestì con un jeans blu scuro e una maglia rosa salmone.

"Questo colore ti dona, amore." lo adulai ridendo.

"Grazie." ridacchiò.

Era forse una delle poche volte che non indossava un maglione, o una felpa. Solo verso metà marzo o più tardi cominciava a mettere maglie più leggere o anche a mezze maniche, diciamo che aveva stabilito un record.

"Sei pronta?" domandò, portando la cartella sulla spalla.

"Eccomi." presi anche la mia e insieme ci dirigemmo alla porta.

Scendemmo le scale mano nella mano, nonostante lui fosse un po'.. come dire.. spento.

"Che hai Ale?" domandai, fermandomi.

"Non so.. ho paura che la mia sorpresa possa non piacerti. Alla fine non è nulla di che." sospirò.

"Ascoltami." mi alzai sulle punte per raggiungere esattamente i suoi occhi "Tu sei il regalo più bello che potessi mai desiderare. Non m'importa di tutto il resto. Capito?"

Annuì sorridendo e si avvinghiò alle mie labbra. Sarei rimasta volentieri così fino al giorno dopo, ma fui costretta a staccarmi e continuare a camminare.

"Figurati, io non so nemmeno se un regalo ce l'ho." sospirai.

"E a me non interessa." sorrise.

"Per fortuna." aggiunsi "Comunque ci conviene non dirlo a scuola.."

"Perché no? Ancora con la storia che dovrebbero parlarci dietro?"

"No, no. Per Zine." sospirai "Lui sta ancora con Aurora, almeno credo."

"Hai ragione. Allora evitiamo." sorrise debolmente.

Annuii con il capo e continuammo a camminare, finché non giungemmo al cancello del 'carcere'.

"Ciao ragazzi." ci venne vicino Isa.

Alessandro era infastidito. Sapevo che lui non credeva alla versione di Isa, ma per una volta volevo fidarmi del mio intuito. La salutai con un cenno della mano, sorridendo, e lui fece lo stesso ma con un viso un po' meno contento.

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