Capitolo 23.

1.5K 33 0
                                    

Per strada non parlammo molto, ma lui mi tenne stretta la mano.

"Devo vestirmi elegante?" chiesi, per rompere il silenzio fastidioso che si era creato.

"Si." sorrise, guardandomi.

"Va bene."

"Però non troppo, ricordati che non deve guardarti nessuno." mi fece l'occhiolino e gli baciai la guancia.

"D'accordo." sorrisi.

Continuammo a camminare, adesso avevo un braccio intorno al suo fianco, e lui mi teneva stretta a sè dalle spalle. Che bella posizione, avrei camminato così con lui all'infinito.

//

"Ci vediamo stasera allora. Passo a prenderti alle 20." sorrise, arrivati al portone di casa mia.

"Va bene, a dopo."

Mi baciò la guancia e mi sussurrò all'orecchio "sei bellissima" prima di andare via. Quanto poteva essere dolce?

Salii le scale con il cuore in gola, e se mamma fosse già arrivata a casa? Entrai lentamente, ma non c'era nessuno. Evidentemente era ancora in viaggio. Mi gettai sul divano e chiusi gli occhi per qualche minuto, ero stanca soprattutto per i pianti che mi ero fatta la mattina. Mi alzai, avendo un leggero languorino allo stomaco, e mi diressi verso il frigorifero. Mangiai del prosciutto e bevvi un sorso d'acqua, mi sentivo già piena. Guardai un po' di tv e intorno alle 16 sentii il rumore della serratura. Mi alzai di scatto e guardai verso la porta. Era mia madre, si. Aveva qualche graffio in viso.. ma era sempre la stessa. Le corsi incontro e la abbracciai piangendo. Mi strinse forte.

"Mi sei mancata tanto, mamma."

"Anche tu tesoro mio."

"Come stai?" la guardai.

"Ora molto bene, voglio solo riposare." sorrise e le baciai la guancia.

"Vai, mamma. Comunque tra qualche ora devo uscire, ma se vuoi rimango a farti compagnia."

"Ti si sono illuminati gli occhi quando hai detto di dover uscire." rise "C'entra Alessandro?"

E lei come faceva a saperlo?

"Si.." arrossii.

"Esci con lui, hai molto tempo per stare con me." sorrise e andò nella sua camera da letto.

Mi rilassai e andai in bagno, decisi di fare lo shampo. Mi spogliai e mi lasciai cullare dal getto d'acqua calda della doccia. Lavai per bene i capelli e, una volta uscita, li asciugai lisci. Lavai i denti e spruzzai del deodorante. Andai in camera mia con solo l'intimo addosso e aprii l'armadio, in cerca di qualcosa di carino da indossare. Ero indecisa su due vestiti. Uno era rosso senza spalline, e la gonna abbastanza corta ricoperta di brillantini. Lo provai, ma era decisamente troppo corto quindi lo scartai e optai per il secondo. Questo era nero con le spalline sottili, era semplice e lungo fino al ginocchio. Era perfetto per me, mi guardai allo specchio e vidi ancora una volta l'immagine di quell'idiota prendermi in giro. Scacciai subito il ricordo dalla mia mente e mi spogliai. Indossai un leggins e una maglia lunga perché erano solo le 18 (!!!) ed era troppo presto per prepararmi. Lasciai l'abito sul letto e andai in salotto, perché sentii il mio cellulare squillare.

"Cambio di programma. Arrivo alle 19:30. Ci vuole tempo per arrivare in questo posto.. quindi tieniti pronta per quell'ora, okay?" pronunciò gioioso.

In effetti aveva ragione, il lago era abbastanza lontano, a volte si potevano impiegare anche due ore per arrivarci.

"Va bene Ale, ci vediamo tra un po'."

"Ah e se sei scollata porta un golfino, farà freddo."

"Okay." sorrisi, anche se non poteva vedermi.

Staccò la chiamata e andai a perdere una giacca bianca, che andava bene col vestito. Mancava poco meno di un'ora, quindi potevo prepararmi. Tornai in camera e mi spogliai con molta calma. Indossai il vestito e le ballerine nere. Andai in bagno e aggiustai i capelli al meglio. Poi spruzzai del profumo e lavai un'altra volta i denti. Rimasi circa 15 minuti davanti allo specchio, non mi vedevo per niente accettabile e sarei solo voluta sparire nel profondo degli inferi.

"Sei uno schianto." intervenne mia madre entrando in stanza.

"No.." sospirai.

"E invece si." sorrise.

"No."

"Si." insisté.

"Mi arrendo." alzai le mani in segno di resa, e lei rise.

"A che ora devi andare via?"

"Alle 19:30."

"Allora passerà a momenti" disse guardando l'orologio.

Cosa? Il tempo oggi stava proprio volando!

Ecco che sentii suonare il citofono, e mi precipitai a rispondere.

"Scendi bellezza."

"Arrivo Ale."

Posai la cornetta e indossai la giacca, e misi la borsa a tracolla nera.

"Mamma io vado."

"Divertitevi e fate attenzione."

Le baciai la guancia e uscii. Ero super emozionata, sarei andata al lago col ragazzo che amavo.. combinazione perfetta. Quando arrivai fuori al portone era lì, sulla moto, con un jeans scuro e una camicia bianca, coperto da un giubbotto per il venticello fresco.

"Wow.." esclamò vedendomi "Ti avevo detto di non farti troppo bella."

"Infatti ti ho ascoltata." gli baciai la guancia.

"Sei splendida. Tieni il casco."

Mi porse un casco in più e salii sulla moto. Come amavo quella posizione, non mi ero nemmeno seduta che già avevo i brividi..

"Tieniti forte." urlò, prima di partire.

Feci come mi aveva detto e mi strinsi al suo ventre, appoggiando la testa sulla sua schiena. Era una cosa piacevolissima.

Paradise.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora