Capitolo 58.

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Ero incredula, senza parole. Per questo era così felice? Non aspettai un secondo di più e cercai disperatamente il contatto con le sue labbra. Appena mi fu concesso, la temperatura corporea mi si alzò tempestivamente. Le nostre lingue si muovevano in sintonia, una mia mano gli accarezzava i capelli mentre l'altra stringeva con una forza impressionante il suo giubbotto. Invece con una mano mi reggeva il sedere, e l'altra mi carezzava la schiena. Tutto perfetto. Poi scesi, gracchiando per il troppo dolore che il livido mi procurava, e lo guardai negli occhi. Erano lucidi quanto i miei e verdi come non lo erano mai stati.

"Non posso crederci.." sussurrai, abbracciandolo ancora una volta.

"Nemmeno io. Piaciuta la sorpresa?" ridacchiò leggermente al mio orecchio, e rabbrividii.

"Non sai quanto." lo strinsi più forte, questa volta senza intenzione di lasciarlo.

Mi aggrappai a lui con tutta la forza che avevo in corpo, cercando di non singhiozzare troppo forte.

Mi bagnò il collo di lacrime e mi scostò i capelli, per lasciarci un bacio dolce. Chiusi gli occhi, era una sensazione così paradisiaca. Ora le sue mani scivolavano lungo la mia schiena, accarezzandola lentamente, mentre migliaia di brividi si impossessavano di me. Gli lasciai poi un bacio sulla guancia, prima di continuare ad abbracciarlo. Non mi sarei staccata mai più.

"Oh, quindi tu non saresti 'na troia? C'avresti il ragazzo a Milano e stai co questo?" la voce di Rosa rovinò quel momento magico.

Alessandro si girò, furioso, verso di lei. Strinse ancora più forte la presa sul mio fianco, per fortuna non dove c'era il livido.

"Piacere, io sono il suo ragazzo." finse un sorriso e lei avvampò.

"E se stai mentendo? Potresti essere uno qualunque" continuò Giulia.

"Dovresti riconoscere il mio accento stupendo, tesoro." aggiunse infine il mio amore, e tornò a concentrarsi su di me.

Non mi ero minimamente accorta della presenza di Zine e Michele. Ma la persona più importante era lì, davanti a me, e non m'importava nient'altro.

"Come stai, amore?" sussurrò, stringendomi.

"Adesso bene." soffocai un singhiozzo.

"Shh, basta piangere." mi baciò le lacrime, come aveva fatto tante altre volte, e poi mi guardò dalla testa ai piedi.

"Penso di aver sbagliato ragazza" si rivolse agli altri due "Non ricordavo di averne una così magra." girò duramente il suo sguardo verso di me.

Abbassai la testa ma non gli ci volle molto per alzarmi il mento con un dito, e costringermi a guardarlo negli occhi.

"D'ora in poi si fa quello che dico io."

Curvò la bocca in un sorriso e annuii, abbracciandolo.

Poi mi staccai.

"Ciao Zine" abbracciai anche lui.

"Michele, mai stata più felice di vederti!" lo strinsi e anche lui ricambiò.

Poi mi girai, e Zine stava già flirtando con Aurora. È mitico. Rivolsi la mia attenzione ad Alessandro, che mi guardava con un bel sorriso.

"Andiamo a casa. Che voglio stare un po' solo con te." annunciò, e io annuii.

Presi la mia roba e mi diressi dalla rossa.

"Mi dispiace interrompervi, Zine, ma dobbiamo andare." sorrisi.

"Ci rivediamo oggi allora" sorrise lui, staccandosi da lei.

"Ciao ragazzi a presto" li salutai e mi attaccai di nuovo al mio Alessandro.

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