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Appena Sabine tornò a casa fu subito accolta dai suoi genitori, che l'abbracciarono stretta a loro.

"Si può sapere perché non ci hai mai chiamati? Hai saltato dei giorni di scuola per questo campeggio, noi pensavamo fosse solo per il weekend. Abbiamo provato a rintracciarti, ma il tuo telefono era sempre spento e Zara ci ha detto che avevate avuto un imprevisto" disse preoccupata la madre, allontanandosi dall'abbraccio e guardando la figlia negli occhi "va tutto bene?"

"Sì, solo- mi siete mancati" mormorò lei, riabbracciando di nuovo i suoi genitori, i quali, sebbene un po' confusi, ricambiarono la stretta.

Salì le scale e la prima cosa che notò fu la quasi assenza dell'odore di suo fratello maggiore. A giudicare dalla traccia presente nella casa doveva essersene andato da pochi giorni.

"Mamma, papà, dov'è Alex?" Chiese Sabine confusa, affacciandosi dalla ringhiera e guardando i genitori, che erano usciti dal salotto per poter parlare con lei

"È andato da quel suo amico, Tyler. Ha detto che non voleva stare qui per il momento. Mi dispiace tesoro" disse il padre, guardando dispiaciuto la figlia.

I due non sapevano la verità sul perché il figlio avesse deciso di andarsene. Alex aveva raccontato loro che voleva diventare più indipendente e che si sentiva soffocare in quella casa, ma non ci credettero molto.

"Sai per caso quale sia il motivo di questo allontanamento?" Chiese allora Rosalie, appoggiando una mano sul bicipite del marito, il quale le sorrise

"Se non lo sapete voi che eravate qui durante l'avvenimento come faccio a saperlo io?" Chiese invece la figlia, prima di girarsi e andare in camera sua, fingendo di non sentire i bisbigli dei suoi genitori.

"C'è qualcosa sotto, Garett" disse la donna, rivolgendosi preoccupata al marito

"Sono grandi ormai, Rose, devono vedersela da soli" ribatté l'uomo, prendendo la donna per mano e riconducendola in salotto, seppur ancora preoccupata per la sua famiglia.


Sabine si tolse velocemente tutti i suoi vestiti, rimanendo in intimo, quando sentì la finestra della sua camera aprirsi e il vento sfiorarle la pelle chiara.

Si girò verso di essa e vide Zara entrare dentro la sua camera, sorridendo non appena i loro sguardi si incontrarono.

"Che ci fai qui?" Chiese confusa la minore, avvicinandosi alla mora, la quale le afferrò entrambi i fianchi con le sue mani, avvicinandola a sé

"Mi mancavi. Ero tanto preoccupata per te, non sapevo dove fossi e cosa stessi facendo. Pregavo perché non ti succedesse niente ogni ora e quando ho visto Xavier tornare senza di te mi sono sentita morire" confessò la maggiore, appoggiando la fronte contro quella di Sabine, la quale sorrise e si rilassò all'istante. Zara aveva questo effetto su di lei.

"Eri preoccupata per me?" Chiese con un sospiro la castana e Zara annuì, iniziando a tracciare piccoli circhi immaginari sui suoi fianchi con i pollici

"Molto, non facevo altro che pensare a te, come adesso. Non faccio altro che pensare a te, lupacchiotta" mormorò la mora, avvicinando pericolosamente le sue labbra a quelle dell'altra, che non si spostò

"Ma Brittany?" Chiese infatti Sabine, senza però aumentare la distanza che c'era tra di loro. Minima.

"Dimenticala, come Xavier. Adesso siamo solo tu e io" e detto questo spostò le sue mani sul retro delle sue cosce, sollevandola e facendole allacciare le sue gambe intorno al suo bacino, camminando poi verso il letto, dove ce la buttò sopra "ti voglio più di ogni altra cosa al mondo" mormorò Zara e Sabine annuì, afferrandole il viso con entrambe le mani

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