Sabine era a casa da un paio di giorni e ancora la sua famiglia la trattava come se fosse di cristallo.

"Mamma, sto bene" sbuffò lei, appena la madre le sistemò i cuscini del divano, per la terza volta in mezz'ora

"Sei sicura? Magari posso portarti qualcosa da bere o..." disse lei, facendo alzare gli occhi al cielo alla figlia

"No, ma potresti dirmi una cosa"

"Cosa?"

"Ho bisogno di sapere l'indirizzo del dottor... ehm... Perez? Sì, Perez" disse Sabine, cercando di ricordarsi il nome del dottore che l'aveva operata, più o meno

"Perché, tesoro?" Chiese stranita la madre, sedendosi accanto a lei sul divano e scostandole una ciocca di capelli dal viso, mettendogliela dietro all'orecchio

"Perché mi ha salvato la vita e vorrei ringraziarlo personalmente, senza indossare quel camice orribile" si inventò la castana, facendo un gran sorriso, e la madre annuì, prendendo il suo telefono

"Ti invio un messaggio con l'indirizzo, okay?"

"Va bene, grazie mamma" e dopo averle dato un bacio sulla guancia attese che la madre le inviasse il messaggio.



Quel pomeriggio, appena Rosalie andò a lavoro per il turno pomeridiano e serale, Sabine uscì di casa, anticipando di poco l'arrivo del fratello, che altrimenti l'avrebbe tempestata di domande.

Corse verso l'indirizzo indicato dalla madre e poco dopo arrivò davanti ad un palazzo. Non doveva essere un palazzo con molti acquirenti, anche perché era molto piccolo, e si chiede come mai un dottore abitasse in un posto come quello.

Trovò il portone aperto e chiese al portinaio in quale appartamento abitasse il dottore e lui glielo indicò.

Salì le scale, aveva sempre odiato prendere l'ascensore, le metteva ansia, perciò non la sfiorò nemmeno il pensiero di avvicinarsi.

Dopo aver salito i due piani di scale si ritrovò davanti alla porta.

"Ti prego, fa che sia in casa" mormorò tra sé e sé e poi suonò il campanello.

Poco dopo la porta si aprì, ma non c'era il dottore, ma una bellissima ragazza. Aveva gli occhi verdi e la pelle olivastra, il viso era contornato da lunghi capelli mori. Insomma era molto bella.

"Chi sei?" Chiese confusa la ragazza, mettendosi in una posizione tale da impedire il passaggio a Sabine

"S-sono Sabine, il dottor Perez vive qui?" Chiese timidamente lei, abbassando lo sguardo verso le sue scarpe

"Sei la nuova beta? Benvenuta!" Si illuminò subito la mora, prendendo una mano della castana e trascinandola dentro l'appartamento "Marcus, avevi ragione è venuta!"

"Ehm, io non sono-" iniziò Sabine, ma venne interrotta dall'entrata del dottor Perez, o di Marcus

"Alla fine ti ho convinta" ghignò lui compiaciuto, guardandola e appoggiandosi con un fianco al muro

"Succedono delle cose strane. Riesco a vedere al buio e quando i miei genitori parlano dal piano di sotto o fuori di casa riesco a sentirli perfettamente. In più sono guarita completamente, non ho più neanche un graffio o un livido. Come diavolo è possibile?!" Chiese esasperata. Non capiva davvero quello che le stava succedendo e odiava non sapere le cose.

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