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Una settimana. Era passata una settimana da quando Sabine e Thomas avevano smesso di parlarsi.  I due soffrivano ogni secondo di più, non erano mai stati così separati l'uno dall'altra. Quando si arrabbiavano, solitamente, facevano pace dopo pochi giorni, ma non quella volta.

Sabine era delusa da Thomas. Lui le aveva nascosto qualcosa di troppo grande ed importante. Sapeva già che il ragazzo aveva una cotta per suo fratello, lo aveva sempre saputo, ma sperava che, conoscendolo, gli sarebbe passata. Ma a quanto pare non fu così.
Lei odiava quella situazione, la odiava davvero, ma non poteva perdonare il biondo. L'aveva come tradita dal suo punto di vista.

Alex era sempre stato quello preferito, almeno in ambito sociale. Tutti a scuola lo amavano, lui era il più popolare. Non giocava in nessuna squadra, ma a lui non serviva questo per farsi conoscere. Gli serviva soltanto il suo sorriso smagliante e degli occhi nocciola così dolci da far cadere chiunque ai suoi piedi.

Thomas era l'unico che aveva preferito lei ad Alex. Che aveva preferito passare il suo tempo con lei, invece di sbavare dietro suo fratello. Ecco perché si sentiva tradita, perché alla fine anche Thomas aveva preferito suo fratello. Come tutti del resto.

"Che schifo di vita" sussurrò la ragazza, prima di girarsi con la faccia contro il cuscino e tirare su con il naso. Già, che schifo.

"Thomas, amore, devi uscire da questa camera. Sono giorni che sei rinchiuso lì dentro" lo supplicò Courtney, bussando leggermente alla porta della sua stanza. Lei e Jimmy erano molto preoccupati per il figlio. Sapevano che aveva litigato con Sabine, ma non pensavano che questo lo avrebbe distrutto così tanto.

"No, mamma lasciami stare" pianse il ragazzo, coprendosi meglio con la coperta e stringendo a sé il suo peluche. Era un piccolo cagnolino, esattamente uguale ad Holly, il cane di Sabine. Glielo aveva regalato la ragazza un mese dopo che le avevano regalato il cane. Thomas amava i cani, ma suo padre purtroppo era allergico al loro pelo e quindi non ne aveva mai potuto avere uno.

Sorrise al ricordo di una Sabine undicenne che si presenta a casa sua con il peluche tra le braccia, dicendogli "questo è il tuo cucciolo, proprio come il mio. Ma con lui tuo padre non si sentirà male e tu non sarai più triste!"

Gli mancava la sua migliore amica, la sua roccia... gli mancava come l'aria.

"Ancora niente?" Chiese Marcus, non appena Benedict ritornò nel suo appartamento, mettendosi subito accanto alla fata.

Il vampiro lo guardò dritto negli occhi e scosse la testa, facendo sospirare sconfitti tutti i membri del branco, compresi Alfred e Lauren.

"Abbiamo bisogno che loro facciano pace, non possiamo andare avanti così" sbottò l'alpha, sbattendo il pugno contro il tavolo, facendo barcollare la superficie e spaventare la sorella, che levò subito le mani da sopra di esso, portandosele al grembo

"Nipote, dovresti davvero calmarti. Non è colpa tua e tu non puoi farci niente. Questi due sono-" iniziò Alfred, posando una mano sulla spalla dell'uomo, che si scostò bruscamente, girandosi verso lo zio

"E invece è colpa mia! Sapevo che Thomas andava con il fratello di Sabine, nonostante questo l'avrebbe distrutta, ma non le ho detto niente. Per lui, per quello stupido ragazzino" ringhiò Marcus, cercando di usare un tono sprezzante, che però si ammorbidì quando parlò di Thomas, facendo sorridere la sorella

"Marcus, tutto questo sarebbe successo comunque. Non dicendolo a Sabine hai semplicemente posticipato l'avvenimento. Non devi farti una colpa, non è sempre colpa tua" mormorò Lauren, dopo essersi alzata dal suo posto ed essersi avvicinata al fratello, abbracciandolo stretto a sé "non dimenticarti le parole della mamma: solo perché sei un alpha, non sei il responsabile di tutto ciò che accade nel tuo branco. I suoi membri hanno un cervello per decidere e lo usano"

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