E anche quell'anno, come tutti gli anni, l'estate era giunta al termine e Sabine ne ebbe la conferma dall'incessante e fastidioso rumore della sveglia.

"Sabine, alzati, farai tardi il primo giorno!" Gridò Garett dal piano di sotto, mentre Alex rideva tra sé e sé. Ma che simpatico...

"Sono sveglia" borbottò la castana, sapendo che nessuno potesse sentirla veramente.

Mise i piedi giù dal letto e per poco non schiacciò il suo cane che era sdraiato ai piedi del suo letto. Già, aveva questa abitudine fin da cucciola, amava dormire in camera con Sabine.

"Scusami, Holly" mormorò lei, piegandosi sulle ginocchia e accarezzando la testolina del cane, che in risposta iniziò a scodinzolare e si spinse di più contro di lei.

La ragazza ridacchiò, lasciò un bacio sulla testa di Holly e si alzò di nuovo in piedi, entrando in bagno e iniziando a prepararsi. Fortunatamente aveva sempre avuto l'abitudine di prepararsi i vestiti la sera prima, per non dover perdere tempo la mattina, così aveva già tutto pronto in bagno, mancava solo che si lavasse.

Finito di prepararsi scese al piano di sotto, dove trovò tutta la sua famiglia riunita a fare colazione, c'era anche Holly.

"Giorno famiglia" salutò tutti lei, prendendo una ciotola e versandoci dentro del latte. E si ricomincia anche con la solita colazione, latte e cereali.

"Dormito bene, tesoro?" Chiese Rosalie, passandole i suoi cereali preferiti, e Sabine annuì, rivolgendole un caloroso sorriso

"Sì, a parte il fatto che un rumore assordante mi ha svegliata"

"Si chiama sveglia, piccola citrulla, abituatici" disse ironico Alex, venendo poi colpito in testa dal giornale che Garett stava leggendo

"Papà!"

"Sta zitto, Alex" borbottò solamente l'uomo, tornando con gli occhi sulla pagina sportiva, mentre Sabine fece la linguaccia al fratello. La piccola di casa vinceva sempre!

"Forza, sta per arrivare l'autobus" disse Rosalie, guardando l'orologio appeso al muro della cucina "dovete uscire"

"Potreste anche comprarmi una macchina" ricordò loro Alex, prendendo lo zaino e mettendoselo in spalla "mi serve per andare all'università, sembro uno sfigato"

"Sai cosa non ti farebbe sembrare uno sfigato?" Chiese il padre, avvicinandosi a lui e mettendogli un braccio sulle spalle

"Cosa?"

"Trovarti un lavoro e smetterla di chiedere soldi a noi. Ora vai a scuola" rispose il padre, ricevendo un'occhiataccia dal figlio

"Ma come fai a sopportarlo?" Chiese il castano alla madre, che in tutta risposta ridacchiò e gli diede un bacio sulla fronte

"L'ho sposato"

"Che bell'affare"

"Non saresti nato tu senza di me" gli ricordò Garett, prima di girarsi verso la figlia e sorriderle "buona scuola, principessa"

"Papà, sono grande per quel soprannome" borbottò lei, abbracciando il padre e dandogli un bacio sulla guancia

"Non per me, torna a casa presto e non metterti con nessun ragazzo" disse serio lui e la figlia annuì, staccandosi dall'abbraccio

"Cercherò di fare questo sforzo" disse lei, salutando poi anche la madre e uscendo di casa.

Arrivò alla fermata appena in tempo per non perdere il pullman e si sedette sul primo posto che trovò libero.

Si mise le cuffiette dentro le orecchie e si girò verso il finestrino, rinchiudendosi nella sua bolla. Era così immersa nel suo mondo che non si rese neanche conto di un ragazzo che si sedette affianco a lei.

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