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Zara e Sabine quella mattina si svegliarono abbracciate l'una all'altra. La minore aveva la testa appoggiata sul seno della mora e la più grande teneva la castana stretta a sé con entrambe le braccia. Insomma tutto normale per loro.

"Buongiorno" mormorò Sabine, alzando la testa dal petto dell'amica, sorridendo quando le vide aprire gli occhi verdi

"Buongiorno lupacchiotta" mormorò anche Zara, sorridendo alla ragazza e scompigliandole i capelli con una mano, facendo ridacchiare la più piccola "sei carina dopo la luna piena"

"Grazie, anche tu" rispose quell'altra, prima di alzarsi dal corpo della più grande e aiutare Zara a fare lo stesso "dobbiamo prepararci per andare a scuola"

"Hai ragione, ma non ti sembra che manchi qualcosa?" Chiese Zara, stropicciandosi gli occhi con le mani, cercando di svegliarsi

"Sì, dov'è Marcus?" Chiese allora Sabine, confusa che il loro alpha non fosse lì con loro, ricevendo in risposta solo un'alzata di spalle dall'altra ragazza.

Dopo quello che era successo Marcus non era proprio riuscito a riposarsi. Neanche un minuto. Aveva osservato le sue beta dormire per qualche minuto, forse un'ora, prima di uscire di casa e lasciarle da sole. Sapeva di potersi fidare di loro.

Corse per un po' per le via del paese, finché i suoi piedi non si mossero da soli, facendolo finire davanti la casa della persona che meno voleva vedere quel giorno. Il piccolo Thomas Wright.

Andò avanti e saltò su un albero davanti casa sua, abbastanza alto per poter vedere dentro la camera del ragazzo al piano di sopra. La tenda era aperta e si poteva benissimo vedere la figura del ragazzo muoversi per la stanza, probabilmente preparandosi per andare a scuola.

Marcus non sapeva perché si trovava lì, non ci voleva neanche stare e tanto meno non voleva guardarlo come un maniaco impazzito, però era come ipnotizzato dalla figura sottile e delicata del ragazzino.

Si nascose appena in tempo per non essere visto da Thomas, che sentendosi osservato si era girato verso la finestra, per poi alzare le spalle e uscire dalla sua stanza. Nonostante non lo vedesse più Marcus non se ne andò, anzi aspettò finché il ragazzo più piccolo non uscì di casa per andare a scuola. Così ne approfittò per guardarlo ancora un po', restando sempre a distanza di sicurezza per non farsi scoprire.

Appena arrivò davanti alla scuola Thomas si fermò. Prese il cellulare e mandò un messaggio a qualcuno, per poi sbuffare una risata quando gli arrivò la risposta. Chissà a chi stava messaggiando.

Non ebbe molto tempo per pensare, perché una voce, anzi due voci, famigliare gli arrivò alle orecchie, facendolo preoccupare.

"Tommy!" Esclamò Sabine contenta, correndo verso il suo migliore amico dopo essere scesa dal pullman, seguita da Zara "come stai?"

"Perché così energica?" Chiese Thomas, emettendo un urlò sorpreso quando l'amica lo prese in braccio

"È l'effetto post luna piena. Io sono esausta, mentre lei è piena di energie" rispose Zara, borbottando qualche imprecazione quando Sabine le gridò di non fare la brontolona.

Marcus osservò la scena divertito, adorava le sue beta, riuscivano sempre a strappargli un sorriso, ma ciò che lo fece veramente sentire bene fu vedere il sorriso sul volto di Thomas. Era così luminoso mentre osservava quelle due bisticciare tra di loro, così felice. Era davvero bellissimo.

Dopo aver fatto quel pensiero Marcus sgranò gli occhi incredulo. Scosse freneticamente la testa e mormorò un "no, Makenna" prima di correre lontano dalla scuola.

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