Tutti i ragazzi erano tornati ognuno a casa propria dopo la riunione, pronti a proteggere le loro famiglie da eventuali attacchi paranormali.
"Okay, io esco" disse Alex, prendendo le chiavi della sua auto e la giacca, per poi essere subito fermato dalla sorella minore
"Aspetta, è tardi, dove vorresti andare a quest'ora?" Chiese lei, leggermente nervosa. Insomma doveva proteggere la sua famiglia, ma per farlo aveva bisogno che tutti fossero in casa con lei
"Vado con Tyler ad una festa, non preoccuparti" le rispose semplicemente il castano, scompigliandole i capelli con una mano e uscendo di casa, dopo un breve saluto ai suoi genitori.
"E voi lo lasciate uscire così, senza dire niente?" Sbottò Sabine, andando in salotto dai suoi genitori e guardandoli severamente "a me non me lo avete mai permesso!"
"Questo perché tu non esci mai" ribatté la madre, facendo sbuffare sonoramente la ragazza, che prese posto accanto a lei sul divano
"In più tu sei la nostra piccola di casa, dove vorresti andare la sera?" Chiese ironico il padre, cambiando per la decima volta canale
"Ho diciassette anni, quasi diciotto, ci sono molti posti in cui potrei andare" rispose a tono la ragazza, prendendo il telecomando all'uomo e guardandolo seria "o scegli un canale o spegni la televisione, mi stai facendo venire il mal di testa"
"Questo canale mi piace" disse Garett, riprendendosi il telecomando e rivolgendosi poi alla figlia "e comunque puoi avere tutti gli anni che vuoi, tu non andrai mai nei posti che frequenta tuo fratello"
"Perché no?"
"Perché lui va lì per trovare qualcuno da... insomma per trovare qualcuno con cui fare sesso e sicuramente ci saranno moltissimi individui come lui in quel posto, quindi no" concluse il discorso il padre, rivolgendo poi lo sguardo alla televisione e facendo capire alla figlia che il discorso era finito.
La ragazza guardò la madre supplicante, ma l'unica risposta che ricevette fu un alzata di spalle e un piccolo sorriso.
"Mi spiace tesoro, ma tuo padre ha ragione" sussurrò Rosalie, prima di darle un bacio tra i capelli e abbracciarla stretta.
Nonostante tutto Sabine sorrise, perché sì, forse erano troppo protettivi, ma infondo lei era la piccola di casa e lo era sempre stata, quindi era giusto così.
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"Tesoro, buonanotte" gli disse sua madre dal piano inferiore, ricevendo poco dopo la risposta del figlio.
Thomas si tolse la maglietta, pronto a sostituirla con quella del pigiama, quando sentì il suo telefono vibrare. Chi mai potrebbe mandargli un messaggio a quell'ora?
Da Alex: sono sotto casa tua. Ti va di passare la notte con me?
Thomas sgranò gli occhi a quel messaggio e corse subito alla finestra, notando effettivamente il ragazzo castano in macchina difronte a casa sua.
A Alex: ma sei pazzo? Non posso uscire a quest'ora!
Da Alex: puoi anche non chiederlo ai tuoi. Andiamo Tommy, non ti fidi di me?
A Alex: sai che mi fido di te...
Da Alex: allora che aspetti? Voglio abbracciarti e starti vicino fino a domani mattina. Ti prego...
E Thomas a quel messaggio si sciolse, facendo un gran sorriso e mordendosi il labbro inferiore per non urlare dalla gioia.
A Alex: aspettami, trovo un modo per uscire di nascosto e arrivo

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Fantasy Creatures
Werwolf"Noi non siamo dei mostri. Siamo delle persone normali con caratteristiche fuori dal comune"