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Dolore. Ecco cosa sentiva Sabine, solo e soltanto un forte dolore alla testa, come se qualcuno l'avesse colpita ripetutamente. Sensazione strana, sopratutto da quando era diventata un licantropo.

Fece un piccolo verso di disapprovazione, prima di strizzare gli occhi, cosa che le provocò più dolore, e aprirli lentamente.

Si guardò intorno per alcuni minuti, non riconoscendo il luogo in cui si trovava. Era una piccola casa di legno, alle pareti c'erano attaccati vari quadri, sopratutto miniature, e c'erano libri e pentole dappertutto. Ma che razza di posto era mai quello?

"Oh ti sei svegliata" disse una voce sollevata alle spalle della ragazza. Sabine aggrottò le sopracciglia confusa, per poi alzarsi lentamente e girarsi verso l'uomo che aveva parlato.

Si trovò davanti un vecchietto, con una folta barba bianca e delle occhiaie molto evidenti sotto gli occhi chiari. Sembrava davvero esausto.

"Come ti senti?" Chiese l'uomo, dirigendosi verso quella che Sabine ipotizzò essere la cucina e buttare qualcosa dentro un pentolone, provocando un gran fumo "uhm.. perfetto" mormorò lui, per poi immergerci dentro una piccola scodella e riempirla con il liquido

"Ehm... mi scusi-" iniziò la ragazza, ma il vecchio la interruppe, porgendogli la scodella con all'interno uno strano liquido verdastro "no"

"Bevila, ti farà sentire meglio" la spronò lui e la ragazza sbuffò, prendendo quello strano intruglio e bevendone pochi sorsi

"Dubito possa farmi sentire megl- oh Dio, il mal di testa è passato!" Esclamò sorpresa lei, appoggiando la scodella sulla branda dove era seduta e toccandosi le meningi "non mi fa più male!"

"Lo so" disse soltanto l'uomo, riprendendosi la scodella e buttando il liquido avanzato di nuovo del pentolone, girandosi poi verso Sabine "allora, che ci facevi nel bosco con la luna piena quando un branco di contadini impazziti non vuole far altro che ucciderti?"

"C-come lo s-sai?" Chiese lei impaurita, pensando che lui l'avesse portata lì solo per ucciderla per primo. Era stata così irresponsabile! Avrebbe dovuto avvertire Xavier!

"Diciamo che molti di loro pensano che io possa essere il tuo creatore" rispose lui con nonchalance, facendo incuriosire sempre di più la giovane

"Sei anche tu un licantropo?" Chiese lei allora, facendo ridacchiare l'uomo, che scosse velocemente la testa

"Dio, no, per carità. Non potrei vivere con la consapevolezza di diventare un cane rabbioso ogni volta che qualcosa mi infastidisce o semplicemente perché esce la luna piena" ridacchiò lui, offendendo leggermente la ragazza

"I-io non sono un c-cane ra-rabbioso" balbettò lei, incrociando le braccia sotto al seno "sono un lupo mannaro, è diverso"

"Come vuoi"

"È così! Solo perché i cani discendono dai lupi non significa che noi siamo dei can- mi sta ascoltando?" Chiese lei infastidita, quando l'uomo si era messo a fissare un punto di fianco a lei, invece che la sua faccia. Insomma stava parlando, la buona educazione esige che si guardi la persona con cui si parla!

"Quel segnalibro, dove l'hai trovato?" Chiese lui, indicando il pezzo di stoffa che era caduto dalla tasca della ragazza "è mio, pensavo di averlo perso!"

"S-suo?" Chiese la ragazza, sgranando gli occhi alla consapevolezza di aver finalmente trovato il mago, però... "non ha il suo odore, come mai?"

"Ho cambiato il mio odore poco dopo averlo perso. Sai in questi tempi la cautela e la prevenzione non sono mai troppo" rispose lui, per poi avvicinarsi e prenderlo tra le mani "era da tanto che lo cercavo, apparteneva a mia nonna. Grande strega!"

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