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"Dite che sono arrivati?" Chiese leggermente preoccupato Thomas, rivolgendosi all'alpha, che lo guardò scuotendo la testa

"Non ne ho idea, Ashlee?" Chiese alla fata l'uomo, avvicinandosi un po' di più a Thomas, che sorrise accorgendosi di quel gesto

"Penso proprio di sì, se qualcosa fosse andato storto lo avrei sentito" rispose la ragazza, cercando di percepire qualcosa, ma non sentì niente. Buon segno.

"Okay, quindi ora che facciamo?" Chiese Zara, guardando tutti e cingendo i fianchi di Brittany, la quale appoggiò la testa sulla sua spalla

"Aspettiamo e speriamo vada tutto bene" rispose Benedict, prendendo la parola e guardando tutti i componenti del branco, cercando di spezzare tutta l'agitazione che stava regnando in quell'appartamento.

"La ringrazio signora, è stato un alloggio molto gradito" sorrise Sabine all'anziana proprietaria dell'ostello in cui lei e Xavier avevano dormito

"È stato un piacere, signorina Sabine" le sorrise anche la donna e poi uscì, raggiungendo Xavier che si trovava già fuori.

Il ragazzo aveva una mano a riparargli gli occhi dal sole, mentre cercava di vedere cosa stesse succedendo intorno a sé.

"Odio non avere gli occhiali da sole" borbottò lui, sorridendo poi alla ragazza che gli si era appena avvicinata, lasciandole un leggero bacio sulle labbra

"Anche io, ma guarda il lato positivo: se ti dovessi abbronzare, non avresti il segno orribile degli occhiali" disse lei, facendo ridacchiare Xavier, che scosse la testa, ricominciando a guardarsi intorno "che stai cercando?"

"Un posto in cui possiamo iniziare le nostre ricerche" rispose lui e la ragazza annuì, guardandosi anche lei intorno

"Possiamo altrimenti soltanto camminare. Insomma siamo nella Roma antica, non sei un po' curioso di esplorare?" Chiese lei tutta esaltata, iniziando a tirare il ragazzo verso una direzione a caso

"Siamo qui per una missione Sabine, non per divertirci" la rimproverò il ragazzo, facendo sbuffare sonoramente la fidanzata

"Dobbiamo muoverci in ogni caso! Ashlee ha detto che al mago piace nascondersi, perciò quando sentirò il suo odore ti ci porterò" sbottò lei e Xavier annuì, decidendo di seguirla ovunque lei volesse andare.

Arrivarono fino al centro della città, vedendo intorno a loro botteghe, taverne, chiese e persone che camminavano allegramente per la piazza. C'era anche qualcuno che predicava e altri che gridavano di stare attenti ai terribili mostri della notte.

Sabine si incuriosì parecchio, decidendo di avvicinarsi per ascolterà meglio.

"Popolano i nostri villaggi, ce li abbiamo sotto il nostro naso, eppure non facciamo niente per salvarci. La chiesa e l'imperatore hanno dichiarato di bruciare vivi chiunque fosse stato denunciato tale, ma ormai non mantengono più la loro promessa! Contadini, artigiani, tutti i membri della classe bassa e media, mi appello a voi per questa difficile impresa!" Continuò l'uomo, che a Sabine sembrò quasi uno dei tanti oratori che si studiano a scuola.

Si avvicinò ancora di più all'uomo, che ormai non era più tanto giovane, deduzione data dall'ormai grigio colore dei capelli.

"Mi scusi" chiese la ragazza e l'uomo si fermò, guardandola con un cipiglio sul volto, come se avesse commesso un qualche crimine

"Dica pure, signorina"

"Sì... volevo chiederle: chi sono questi mostri della notte?" Chiese lei e l'uomo ghignò, prendendo un foglio arrotolato che teneva in tasca e aprendolo, mostrando alla ragazza una miniatura

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