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Sabine fermò il pugno che Marcus le stava per tirare, bloccandolo con una mano, e colpì con la mano libera la pancia dell'altro, facendolo piegare su sé stesso, per poi tirargli una ginocchiata in faccia e farlo cadere per terra, sanguinante.

L'alpha sputò un po' di sangue sul pavimento, poi si sdraiò a terra, riprendendosi poco dopo.

"Ben fatto, lupacchiotta, ma si può sapere perché covi tutta questa rabbia?" Chiese l'uomo, dopo essersi ripreso del tutto ed essere tornato come nuovo

"Vuoi sapere perché sono così arrabbiata? Perché il ragazzo che mi piace e la sua famiglia vogliono uccidermi, perché il mio migliore amico non può sapere niente di quello che mi sta succedendo e perché tutto è un enorme casino!" Gridò lei arrabbiata, facendo diventare gli occhi gialli e facendo uscire i canini.

Marcus cercò di avvicinarsi a lei, ma un ringhio feroce le salì su dalla gola.

Rendendosi conto dello stato in cui era prese dei profondi respiri, riuscendo a calmarsi quasi immediatamente.

"Sei riuscita a calmarti" disse sorpreso il moro, guardando con orgoglio la sua beta.

Sabine alzò lo sguardo, adesso di nuovo azzurro, e annuì lentamente, felice di esserci finalmente riuscita.

"A chi hai pensato?"

"Secondo te?"

"Sabine devi dimenticarti di Xavier, è pericoloso" disse lui seriamente, dispiaciuto però da quello che la ragazza stava passando. Non era affatto facile essere innamorati di qualcuno con cui non potrai mai stare.

"Ho finalmente trovato la mia ancora e tu vuoi che me la dimentichi?" Chiese ironica lei, spostando lo sguardo sulla asciugamano con cui si era appena asciugata il sudore "è divertente"

"Potesti usare un'emozione per controllarti, Xavier non è adatto a te" continuò lui, avvicinandosi alla ragazza e posandole una mano sulla spalla "siete gli opposti"

"Gli opposti si attraggono" ribatté lei, alzando il capo e guardandolo seriamente, così come stava facendo lui

"Sabine questa non è chimica, è la realtà. Dimenticati di lui e trova un'altra ancora, non voglio perdere qualcun altro a causa di un cacciatore" concluse lui la conversazione, per poi girarsi e andare in un'altra stanza. Lasciando Sabine da sola e frustrata.


Thomas e Alex erano seduti sul letto di quest'ultimo, che aveva il più piccolo a cavalcioni sopra di sé, mentre si stavano baciando.

Alex fece scendere le sue mani dai fianchi magri del ragazzo fino al suo sedere, stringendolo quasi possessivamente e facendo gemere il biondo.

"Cavolo, Thomas, quanto sei sexy" sospirò il castano, staccandosi alle sue labbra e cominciando a baciargli il collo.

Thomas sorrise compiaciuto a quell'affermazione e strofinò il suo bacino contro quello del maggiore, sentendo la sua erezione iniziare a formarsi.

Alex ghignò al movimento del ragazzino, così rafforzò la presa su di lui e con un movimento ben studiato ribaltò le posizioni, facendo sdraiare il ragazzo biondo sul materasso e sovrastandolo con il suo corpo.

"A-Alex" gemette piano Thomas, quando Alex iniziò a fare gli stessi movimenti che stava facendo lui poco prima.

Il castano si tirò su con la schiena, levandosi la maglietta che stava indossando, per poi riabbassarsi e baciare nuovamente il più piccolo passionalmente.

"Non sai come vorrei averti, piccolo mio" gli mormorò il castano all'orecchio, mordendogli il lobo e succhiandoglielo.

"I-io" stava per rispondere Alex, quando la voce di Rosalie giunse alle loro orecchie.

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