Capitolo 16.

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"Me ne avevate parlato bene, ma non pensavo fosse davvero così bella." esclamo, osservando gli alti soffitti della casa. È addirittura simile a quella di Geordie Shore, non so se mi spiego.

"Aspetta di vedere il piano superiore. Sembra una reggia, ci sono molte camere, ma non potevamo sceglierne una più piccola dato che ci dobbiamo vivere in 6." ride Calum.

"Bene, se siete okay, vi lasciamo." esclama Samuel, sul guscio della porta, dopo aver portato tutte le valigie in casa.

"Okay, a domani Samuel." ride Luke, quando lui esce dalla portta sbattendola. Ma è sempre così duro quell'uomo?

"Bene" sussurro "E' ora di portarle in camera." sospiro, guardando le molteplici valigie ammucchiate a terra. Mi sposto verso esse, prendendone due delle mie, per poi avviarmi su per le scale.

"SE QUALCUNO MI FA VEDERE DOVE LE DEVO METTERE, MAGARI" urlo, dal piano di sopra "NON LE LASCIO IN CORRIDIO." 

Sento i ragazzi ridacchiare tra di loro, e poco dopo mi raggiunge Ashton, seguito da Michael e Nali. Portano tutti delle pesanti valigie e arrivati, le lasciano cadere a terra sbuffando.

"Ecco, amore" mi indica Ash "Tu stai in quella camera."

"Ecco, amore, ora muovi il culo e porta le tue valigie nella tua camera" lo imita Mikey, facendomi il segno delle altre mie valigie che si è preoccupato di portarmi.

"Simpatico" rido "Molto simpatico." 

Prendo le mie valigie e le porto una ad una in camera.

"Noi ragazzi staremo di sotto, tu e Nali avete tutto il piano per voi" spiega Ashton.

Pensavo di dover dormire con lui, cioè, non per niente è il mio ragazzo. Ma mi faccio zitta e annuisco, sorridendogli. 

"A meno che tu non voglia che io dorma con te." aggiunge. Gli rivolgo uno sguardo malizioso e lui ridacchia divertito.

"Bimba perversa" esclama.

"Delfino curioso" ribatto, ridendo "Vuoi la lotta, eh?" chiedo. Si avvicina a me, ancora ridacchiando. Nonostante le occhiaie e l'espressione da assonnato che si ritrova in faccia, è sempre una delle cose più belle che esistano in questo mondo.

"Se per lotta intendi un bacio, allora vorrò lottare con te tutta la vita." sussurra, prima di incollare le sue labbra alle mie. La nostre lingue si incrociano dolcemente, sembrano quasi danzare. Sì, danzano, sulla melodia dei battiti irregolari dei nostri cuori.

"Devi smetterla di farmi questo." esclama.

"Questo cosa?" chiedo, non capendo il significato della sua affermazione.

"Devi smetterla di odiarmi e di amarmi tutto d'un colpo, devi smetterla di farmi impazzire, devi smetterla di essere perfetta, devi smetterla di dare tutta te stessa solo per me."

"Se lo faccio c'è un motivo."

"Non hai motivo di amarmi, sono un completo coglione." ride.

"Ha ragione" ammetto, ridacchiando "Ma mi piace amarti."

Mi guarda negli occhi e mi sento quasi sciogliere. Tiene la sua fronte appoggiata alla mia e le sue mani giocano con le mie. 

Mi stampa un'altro piccolo bacio sulle labbra per poi lasciarmi sola in camera, senza rispondermi. Mi lascio cadere sul letto, distrutta dalla giornata sull'aereo, con le farfalle che ancora mi frullano lo stomaco.

Ho vestiti e valigie da sistemare ed una fame incredibile. Si sono fatte le 21, ormai, ed ho bisogno di una pizza.

Scendo dai ragazzi dopo essermi infilata un paio di pantaloncini sportivi ed una canotta. 

Is it too late? ~ Ashton Irwin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora