Capitolo 1.

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"Amore" sussurra, tra un bacio e l'altro "Non è meglio andare a studiare?"

"Eh ma pensi sempre a studiare tu?" rido "Dammi un altro bacio e ti porto a studiare."

E mi bacia, uno di quei baci semplici e dolci, uno di quei baci per cui potrei pendere dalle sue labbra morbide. Il suo profumo, poi, è il mio profumo preferito. Profuma di menta.

"Ash" sussurro.

"Dimmi."

"Ti amo."

"Anche io. Ma adesso mi aiuti con Filosofia?"

Rido e gli tiro un pizzicotto.

"Andiamo, rimbabito!"

Mi alzo dal letto ridendo e gli prendo la mano. Ma lui allenta la presa, poi svanisce piano piano, urlando il mio nome.

"Ash!"

"Ashton torna!"

Mi sveglio di soprassalto. Grazie al cielo, era solo un sogno. Ed è Domenica mattina, fantastico. Mi alzo e vado a lavarmi il viso, scrollandomi di dosso i resti di quel sogno (o incubo).

Ash era così vicino.

Ash era così reale.

Ashton era tutto quello che avevo.

Sono le 10:45, devo aver dormito abbastanza a lungo. Lascerei perdere il battibecco con mia mamma di ieri sera.

Scendo in cucina per prendermi un croissant e torno in camera.

Devo ancora realizzare che quella che mi aspetta è l'ultima settimana di scuola. Poi tutta l'estate per me.

Tempo fa, tutta l'estate sarebbe stata per 'noi'.

Prendo 'Scarlett' e mi siedo sul letto con il mio croissant, ma prima iniziare a leggere mi squilla il telefono. È Liz.

"Tu esci con me oggi ok?"

"Buongiorno anche a te, Liz."

"Ma che buongiorno, buongiorno un cazzo!"

"Okay, okay, a che ora?"

"Alle tre, ti vengo a prendere."

"Va beeene Liz."

Chiude la chiamata e lascio cadere il cellulare sul letto. Ma che ha di sbagliato quella ragazza?

Leggo per almeno tre ore, quando mi accorgo che si sono fatte le due, e non ho ancora pranzato.

Ringrazio i miei di avermi lasciato la casa libera per oggi e domani, posso fare quel che voglio quando voglio, ma manca solo un'ora prima che Liz mi venga a prendere. Lascio perdere il pranzo e mi faccio una doccia fresca. Ne avevo bisogno.

Liz bussa alla porta puntualissima. Esco e mi ritrovo una bellissima Elizabeth dalla faccia sconvolta.

"Che hai Liz?"

"Mi ha chiamata Ashton."

Mi cade il mondo addosso.

Ashton? Perchè l'ha chiamata?

"Io ... non so che dire, che ti ha detto?"

"Che sta tornando, perchè ti vuole vedere, perchè non ce la fa più e ha bisogno di te."

"Ma che ..."

Ha bisogno di me dopo 3 mesi? Ha bisogno di me dopo che si è portato a letto un'altra? Ha bisogno di me dopo che mi ha scaricata con la scusa della distanza?

"No Nicole, non voglio che tu stia male ancora." Mi stringe in un abbraccio e solo ora mi rendo conto delle lacrime che mi rigano il viso.

"Ho provato a dirgli di non tornare, ho provato di tutto. Ma lui piangeva, continuava a dire di essere un cretino, continuava a dire di volerti vedere."

"Io..." singhiozzo. Davvero vuole tornare per me, dopo tutto questo? Non sono psicologicamente pronta.

Avrei solo bisogno di Luke, Cal e Mikey. Sono partiti per Londra con Ashton per un tour inglese. Non li sento da tanto, continuo a ripetermi di dover aprire Sskype ogni tanto.

Erano la mia famiglia, i migliori amici di sempre.

"Basta piangere, andiamo a prenderci un frullato."

Mi rassicura. Dio solo sa quanto possa voler bene a questa ragazza.

"Va bene."

Mi asciugo le lacrime e salgo in macchina.

Davvero Ashton sta tornando?

E quando arriverà?

E la band?

E io che farò?

Come lo affronterò?

Troppe domande, troppe. Per fortuna Liz alza il volume della radio, che ora sorpassa il volume dei miei pensieri.

In radio rimbomba 'Budapest'.

Liz alza le mani dal volante cantando. Rido e mi aggiungo a lei, urlando a squarciagola.

Dopo una sosta al nostro bar preferito, qualche sessione di shopping approfondito e una cena al ristorante italiano Liz mi riporta a casa. Sono le 23, mica male.

"Grazie di tutto tesoro"

"E di cosa? Sai che io ci sono. Se hai novità di Ashton chiamami." Mi risponde, prima di abbracciarmi.

Scendo dalla macchina e appena sono in casa, appoggio sul tavolo i miei acquisti (un vestito aderente blu elettrico e un paio di tacchi neri borchiati, niente male insomma) e controllo il cellulare. Due chiamate perse dalla mamma.

La richiamo per assicurarla di non aver ancora mandato a fuoco la casa o perso la verginità, e mi lascio cadere sul divano.

Accendo la TV dopo essermi comoda, pantaloncini e maglietta (di Ashton) e mi addormento poco dopo.

-

Ciao! È la mia prima storia e spero che vi piaccia, siamo solo agli inizi ma sono sicura che la porterò avanti ancora per molto.

Se vi piace lasciate un voto o un commento, se avete consigli non esitate a scrivere.

Grazie!

-Nicole.

Is it too late? ~ Ashton Irwin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora