❁ cαpitolo ı

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| Miyon's pov |

Il sole stava tramontando. Si potevano sentire i vari uccelli volare da qualsiasi parte nel cielo alla ricerca del proprio nido, mentre un leggero vento soffiava sulle folte fronde degli alberi in piena estate.

Mi trovavo nella sala prove, per esercitarmi sugli ultimi passi di una coreografia che avevo iniziato da qualche settimana. Fortunatamente, quando io e i miei genitori traslocammo in questa casa, nel piano superiore si trovava una stanza in più col parquet, così dopo aver ottenuto il consenso dei miei, la adibii ad una sala allenamenti; aggiunsi una specchiera e comprai tutto il necessario per la musica. Ci misi circa un mese a sistemarla tutta per bene, ma alla fine fui abbastanza soddisfatta del risultato finale. Ok, forse la stanza non era tanto grande, però riuscivo tranquillamente ad esercitarmi su qualsiasi tipo di passo.

Avevo sempre amato ballare, ormai era diventata un'infallibile cura ad ogni mio piccolo o grande problema. Appena iniziavo a muovermi a ritmo di una qualsiasi melodia, tutti i pensieri svanivano completamente dalla mia testa. E ultimamente ne avevo parecchi.
Non perchè avessi una brutta situazione in casa con i miei genitori, no, niente di tutto questo.

Il problema ero io. Io e la mia timidezza.

Non sapevo perchè fossi così imbarazzata ogni volta che dovevo parlare con qualcuno che non fossero i miei o la mia migliore amica. Mi dicevo sempre di smetterla di essere così timida e di parlare senza problemi, ma tutte le volte che un semplice essere umano osava rivolgermi la parola, quel maledetto colore rosso spuntava automaticamente sulla mia faccia, riempiendola fino alle punte delle orecchie.
Ero talmente timida che anche il pensiero di iscrivermi in una scuola di ballo e incontrare nuovi compagni, mi metteva quasi paura. Non volevo fare nuove amicizie, avrei soltanto aggiunto nuove figure da rimbambita nella mia lunga lista di momenti disagiati in cui avrei voluto davvero prendermi a schiaffi.

Per fortuna che avevo la mia migliore amica Jein. Lei sapeva sempre come incoraggiarmi, come tirarmi su il morale nei miei momenti di pura crisi e soprattutto, con lei riuscivo ad essere completamente me stessa.
L'avevo conosciuta al parco vicino al nostro asilo, quando entrambe eravamo due bambine spensierate che pensavano tutto il giorno a giocare.

Jein era una persona molto diversa da me: era sorridente, estroversa e chiacchierona, sempre con la battuta pronta a intrattenerti. Certo, anche lei aveva affrontato dei periodi un po' difficili, ma grazie alla sua carica positiva era riuscita a superarli tutti alla grande, proprio come se per lei non esistesse nulla senza via d'uscita. Le avevo anche provato a dire tante volte il problema della mia timidezza, ma lei se ne usciva sempre fuori con un "tranquilla è l'adolescenza, ti passerà con il tempo". In effetti, speravo tanto avesse ragione, ma sentivo dentro di me che era una timidezza un po' troppo esagerata da potersene andare via così da un giorno all'altro.
Jein era stata la prima a dirmi di iscrivermi ad una scuola di ballo, dove mi avrebbero potuto aiutare a migliorare e magari anche a farmi diventare una ballerina famosa. Qui a Seul ce n'erano parecchie di scuole, ma per me il ballo non era niente di più che un hobby, un passatempo che mi aiutava a liberare la mente per qualche ora, e non mi vedevo così brava da prendere la cosa sul serio.

In quel preciso istante, il mio telefono iniziò a squillare, distogliendomi di colpo dai miei pensieri. Così, dopo aver spento in fretta e furia la musica, mi sedetti prendendo in mano il cellulare. Vidi sullo schermo l'immagine sorridente di Jein.

-Pronto?

-Ehi, Miyon! Come stai?

-Jein! Tutto bene grazie. Tu?

-Sto alla grande!

-Finalmente un po' di vacanze, eh!
Dissi con una certa nota di felicità nel tono di voce. Fortunatamente anche il quarto anno di liceo era finito da qualche settimana e mi stavo godendo a pieno ogni giornata, senza dover passare interi pomeriggi rinchiusa in camera a studiare su quei maledetti libri.

-Già, non ne potevo più! Allora che ne dici se stasera andiamo a divertirci un po'?

Uffa, ancora con questa storia. Sapeva che odiavo andare in discoteca e non era il mio genere di divertimento, ma lei insisteva ancora a chiedermi di andarci. Pensai alla prima cavolata per poterle dire di no.

-No, mi dispiace stasera esco con i miei... E poi sai che odio andare in quei locali orrendi! Pieni di ubriachi e gente che pensa solo a divertirsi per tutta la notte...

-Ma dai Miyon! Ci sono andata un sacco di volte e non è mai successo niente! Perché dovrebbe accadere qualcosa proprio quando vieni tu?!

-Non lo so, ma preferisco non sperimentare. E poi davvero, sono già impegnata.

-Fa niente, tranquilla. Pensavo di festeggiare la nostra quarta promozione stasera, ma se vuoi possiamo comunque vederci in questi giorni se sei libera.

-Per me va benissimo, tanto non ho grandi cose da fare nella prossima settimana.

-Perfetto, allora ci mettiamo d'accordo tra qualche giorno.

-Ok, ci sentiamo Jein!

-A presto, Miyon!

Riattaccai e riposi il telefono nella borsa viola e lilla di fianco a me. Sospirai, ripensando alla piccola conversazione appena avuta con la mia migliore amica. Odiavo veramente con tutto il cuore quei locali e anche di più i ragazzi che andavano lì con il solo scopo di ubriacarsi tutta la notte fino a star male. Insomma, c'erano modi decisamente migliori per divertirsi di sera con gli amici, senza fare del male al proprio fisico.
Un po' mi dispiaceva il fatto che qualche volta li frequentasse anche Jein, ma sapevo che lei non andava lì per ubriacarsi. Anzi, al contrario della maggior parte degli altri ragazzi, sapeva regolarsi con l'alcool.

Mi alzai dal pavimento e andai verso una delle due finestre della stanza ad osservare il viavai di gente delle strade di Seul. La leggera brezza estiva mi accarezzò il volto, scompigliandomi varie ciocche di capelli che tenevo legati in una coda ormai disfatta. Il cielo si era colorato di pennellate rosse e arancioni, mentre l'azzurro che fino a poche ora prima dipingeva la volta celeste, si stava piano piano scurendo in un blu più intenso.
Dopo pochi minuti, i miei occhi si soffermarono a guardare un gruppetto formato da due ragazze e tre ragazzi che si trovavano nel bar di fronte al mio palazzo. Stavano chiacchierando e scherzando tranquillamente, come cinque normalissimi amici.
Iniziai subito a pensare a quanto sarebbe stato bello se anche io e Jein avessimo avuto una compagnia di ragazzi con cui uscire in qualsiasi momento. Avremmo potuto passare delle divertenti serate al cinema, oppure uscire tutti insieme a cena; andare in piscina o semplicemente ritrovarci a casa di qualcuno la sera a vedere film.

Di nuovo, un forte rumore di clacson mi riportò alla realtà, svegliandomi dal mio ennesimo sogno irrealizzabile.
Sbuffai; avrei dovuto smetterla di continuare a immaginare scene del tutto impossibili e guardare in faccia alla realtà.

Di questo passo, non avrei mai legato con nessun'altro, specie con dei ragazzi.









| Spazio autrice |
Ebbene sì!! Ecco il primo capitolo di "Shyness"! Sono davvero felice, spero tanto che vi possa piacere ^^
È la mia prima fanfiction, quindi perdonatemi se vedrete qualche errore 🙏 In ogni caso cercherò di farne il meno possibile 🙈💕
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina o un commentino, mi farebbe molto piacere <3

Inoltre, potete seguirmi anche su instagram (@/lilxarmy03) per restare sempre aggiornati.
Ci vediamo al prossimo capitolo! 👋🏻💜

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora