Quattro giudici, trentadue concorrenti, undici gare, un solo vincitore. Chi sarà l'autore con il WatFactor? Scopritelo insieme a noi in questa competition! E tu, sei pronto a farti conoscere?
Copertina a cura di @koreleven
Cari scrittori siamo giunti alle battute finali, prossimissimi alla conclusione. È stato un vero piacere leggere le vostre storie, trovo ambedue i racconti meritevoli di vincere. È stato un modo di approcciarmi a differenti stili e tematiche dandomi la possibilità di crescere e misurarmi con cose nuove.
Vi faccio un immenso in bocca al lupo! -Paola-
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Nolan Dandford giunto presso il luogo del possibile quanto certo omicidio si trova a svolgere i rilievi del caso constatando, suo malgrado, la totale assenza di prove e cadavere che lo portino a una svolta.
Tranne le tracce ematiche, che propendono appunto per un omicidio tale è il volume rinvenuto, e la voce nella testa che sembra volerlo beffeggiare il povero sceriffo si trova in uno stato di impasse del tutto giustificato.
Solo dopo essersi riavuto decide di partire per gradi verificando la targa dell'auto con l'aiuto di Janice apprende che è intestata a Tom Anderson in servizio alla polizia di stato.
Questo dato lo illumina istantaneamente, l'uomo in questione altri non è che lo sceriffo incaricato dopo il rinvenimento di Mark White. Percorre così a ritroso la Main Street, volendo probabilmente porsi nella prospettiva del malcapitato e si rende conto che casa Baker lo guarda solenne come a evidenziare nulla di buono difatti, ripercorrendo la medesima strada, qualcosa sulla collina funerea un bagliore, tra la folta vegetazione, cattura la sua attenzione. Appropinquatosi scorge uno sperone da cowboy e poco distante la cintola con tanto di pistola giocattolo e fondina ove vi è incastrato un coltello. Dettaglio rilevante è la familiarità che lo sceriffo ha con questi oggetti segno che la sua mente ha già elaborato chi sia il proprietario, ovvero Brian.
Non appena si dirige verso la sua auto e si incammina su di essa verso il luogo del ritrovamento, dallo specchietto retrovisore una figura d'uomo fa la sua comparsa, col capo in posizione innaturale e un ghigno mortuario volge il braccio verso casa Baker, Nolan si accorge che l'uomo in questione è proprio Tom Anderson.
Lo stile autore è di tipo narrativo eccellentemente strutturato, rimanendo in linea con le recensioni precedenti: la narrazione è scorrevole e al contempo intricata; il lessico è forbito; la punteggiatura è eccellente.
Questi ultimi capitoli mi portano a pensare che altri scenari macabri sono dietro l'angolo: il groviglio dell'intricata matassa di questa vicenda sono a un passo dall'essere sciolti, me lo sento e lo spero; il fine ultimo di queste morti efferate deve essere risolto o, altre morti ci attendono?. L'insieme di questi dettagli fanno sorgere enormi interrogativi: cosa succederà alla piccola città di Harmony non appena la verità verrà a galla? Che ripercussioni avranno i cittadini quando la superstizione si scontrerà con la realtà? Perché Brian ha avuto quel sogno? Tutte queste ipotesi rendono, ai miei occhi, questo racconto originale.