Quattro giudici, trentadue concorrenti, undici gare, un solo vincitore. Chi sarà l'autore con il WatFactor? Scopritelo insieme a noi in questa competition! E tu, sei pronto a farti conoscere?
Copertina a cura di @koreleven
Ed eccoci allo step finale della nona manche: tre di voi verranno definitivamente eliminati, mentre una si salverà e potrà proseguire la gara. Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione, ma il ferragosto ci ha tenute un po' impegnate, rallentando le tempistiche. Senza troppi preamboli, passiamo alle recensioni dei tre giudici esterni alle vostre storie. In fondo alla pagina potrete trovare il punteggio totale, che verrà sommato insieme a quello del giudice di appartenenza, per delineare quello finale.
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Rinvenuta Bea in un momento conviviale con i suoi compagni di scuola, l'alone nero Andrea sconvolge il suo divertimento.
Sembra essere molto insicuro e arrabbiato, probabilmente da cercare le radici di tale disagio nel suo passato, palesa nei confronti della sua amata uno stoico mutismo selettivo.
Infine ritrovandosi a Torvaianiva, luogo che l'ha visto crescere insieme alla sua famiglia nelle estati della sua vita, che Andrea prova il gusto dolce amaro dei ricordi come a voler riacciuffare la spensieratezza perduta.
È grazie a Bea che, fin troppo accomodante e accondiscendente per i miei gusti, sembra sciogliersi.
Lo stile autore è di tipo narrativo descrittivo ben strutturato, il registro usato è informale.
L'originalità sta nelle dinamiche poste in essere da questa "storia d'amore" dalle connotazioni malsane, dal risvolto negativo. Presupponendo che, molto probabilmente, l'inquietudine del passato non li ha mai abbandonati anzi li ha accompagnati per mano.
In questi fantastici capitoli viviamo un viaggio dentro Roma, passando tra i san pietrini per arrivare da Ariccia; lo stomaco mi si è aperto, mentre leggevo le squisite pietanze... vojo tornà a Roma per magnà la carbonara, l'amatriciana e la cacio e pepe... una dopo l'altra! Sorvoliamo su questo lato, o potrei parlare di cibo per ore e non mi sembra proprio il caso. Beatrice e Andrea mi rendono spettatrice dei loro ricordi e, grazie alla penna magica di Giulietta, li vedo talmente vividi che potrei confonderli con i miei, se non fosse che non mi sono maturata e a quell'età non vivevo nella città magggica. Beatrice sta trascorrendo una serata spensierata con i compagni del liceo, a magnà e beve, per festeggiare i cento giorni che li separano dalla maturità, finché uno di loro la prende sulle spalle per farle fare una foto, ma questo spettacolo viene osservato dal nostro Andrea, geloso come non mai che la sua Bea stesse ridendo con un altro. Ora, parliamoci chiaro: il ragazzo protettivo e geloso ci sta, piace e ti fa sentire importante, amata... ma il discorso "tu non puoi bere, se non ci sono io" e "ora tu vieni con me" anche no! Ma dove siamo finiti? Sarà che ho un'avversione fortissima per questo tipo di uomo/padrone, ma un soggetto così è nocivo in un rapporto di coppia e va rieducato, mettendolo al proprio posto. Ho provato empatia per questa giovane Bea che si giustifica per cercare di calmarlo, quando il vero problema è solo suo; lui che non è pronto a rapportarsi con la propria compagna, lui che non sa gestire le forti emozioni, lui che non sa ancora distruggere la rabbia. Sono capitoli molto intensi ed emotivi nella loro semplice quotidianità, ma è merito dell'autrice che utilizza analogismi meravigliosi, un lessico vivo e curato e uno stile inconfondibile. La grammatica è perfetta, ma purtroppo ho notato l'assenza di diverse virgole, le quali non ti fanno arrivare al punteggio pieno per un soffio. Ti auguro un grosso in bocca al lupo e complimenti per questa meraviglia!
