12. La linea sottile

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«Amiche?», propose Kara, mostrandole la mano destra.

«Amiche», annuì Lena che le strinse la mano.

Si sorrisero, si guardarono. Lena si morse il labbro inferiore e Kara deglutì. Le loro mani ancora unite. I loro nasi si sfiorarono. Le loro bocche...

«Ragazze? Ci aiutate a scegliere un film da vedere tutte insieme?». Eliza urlò attraverso la casa e le due si separarono all'istante, come se avessero preso la scossa.

Si guardarono, guardarono altrove, e poi uscirono dalla camera una dietro l'altra.

Durante la settimana erano successe alcune cose. Prima di tutto, Biancopelo aveva ritrovato la sua famiglia, lasciando un vuoto enorme nei loro cuori e nel letto di Kara, che aveva deciso di riempire tenendo con sé un vecchio peluche che aveva usato quando era bambina per non sentirsi sola i primi anni a casa Danvers. Era un orsacchiotto bianco un po' spelacchiato, ritrovato in soffitta in mezzo ad altre cianfrusaglie. La seconda cosa, infatti, era che si sarebbe presto tenuto un mercatino nel quartiere ed Eliza si era decisa a buttare giù la soffitta e tutto ciò che conteneva. Lillian se ne era tenuta ben lontana quando capì che i vecchi oggetti avevano con loro anche tanta polvere, ma di tanto in tanto la si poteva scorgere guardare ciò che Eliza, Alex e Kara, aiutate da Lena, controllavano, esaminando con occhio clinico se qualcosa poteva tornarle utile, pronta a intervenire.

«Sembra un condor», aveva sussurrato Alex e lei e Kara si erano messe a ridacchiare sottovoce, guardate male da Eliza, che le aveva bacchettate con un vecchio battipanni.

La terza cosa aveva visto la famiglia Danvers-Luthor di nuovo in piscina. Le giornate si facevano calde e smaniavano dalla voglia di rinfrescarsi. Come al solito, Eliza e Lillian avevano trascorso il loro tempo a passarsi la crema a vicenda, a chiacchierare e a leggere delle riviste, Alex era sparita da sola per delle ore e nessuno l'aveva più vista; avevano tutti notato quanto stesse appresso al suo cellulare più del solito, da qualche giorno a quella parte. Mentre Kara e Lena erano finalmente riuscite a stare un po' da sole e a parlare. La quarta cosa, infatti, era che erano riuscite a discutere di ciò che era quasi successo e continuava a quasi succedere; avevano parlato del loro rapporto, avevano parlato di cosa cambierebbe e si erano messe d'accordo: dovevano diventare amiche. Ma come inizio non era stato dei migliori. Un bambino le aveva schizzate e, per girarsi verso di lui, Kara era scivolata sulle mattonelle bagnate e per poco non era cascata sul seno di Lena. Si erano guardate e desiderate, così stavano per sfiorarsi le labbra, quando il bambino le aveva schizzate di nuovo, si mossero e caddero in piscina. La quinta cosa, era che, fortuna o sfortuna che fosse, non riuscivano mai a baciarsi e in un modo o nell'altro i loro tentativi finivano per venire interrotti. Forse era meglio così, d'altronde dopo potevano tornare alla loro fase sull'amicizia.

«Amiche?».

«Amiche».

Si erano tenute per mano, uscendo dall'acqua.

La sesta e ultima cosa, per lo sconforto di Lillian ed Eliza: il procione non si era fatto trovare.

Eliza le vide arrivare dal corridoio e applaudì. «Un film divertente, ragazze. Un film per famiglie. Qualcosa-», fu interrotta da una sghignazzante Alex:

«Sulla famiglia».

«Per famiglie», continuò Kara.

«Per famiglie? Siete sicure?», aggiunse anche Lena, sorridendo.

Eliza rise sarcasticamente, ordinando a tutte di mettersi a sedere sul divano e di starsi zitte, che a quel punto il film lo avrebbe scelto lei. Per quanto Eliza si sforzasse per trovare qualcosa di divertente e per famiglie, finiva sempre per mettere play a film sì divertenti e per famiglie, ma pregni di drammi che a uno spettatore attento non potevano passare inosservati e, dopo il film della sera precedente con protagonista un anziano scorbutico che si metteva in viaggio verso il Sud America con un bambino, nel ricordo della defunta moglie, quello non fu da meno: un padre single doveva ritrovare il figlio disabile che si era perduto e poi rapito e, in suo aiuto, solo una donna con problemi mentali. Alex guardava il film a scatti perché presa dal suo cellulare, all'angolo destro del divano. Kara era al lato opposto ed era attentissima, amava quel film. Lena al centro; attenta al film e al contempo altrove con la testa. Eliza e Lillian erano abbracciate su una delle comode poltrone; la prima rideva e la seconda era immobile, con gli occhi sgranati per non perdersi neanche una scena, colpita nel profondo.

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