<Buongiorno signorina.> Dice Noah sbadigliando.<Buongiorno.> Rispondo mettendo il computer sul comodino. <Dormito bene?> Chiedo, so cosa si prova a dormire su quel materasso. Povero Noah.
<Diciamo di si, se sei stanco morto ti addormenti ovunque.> Risponde ridacchiando. <Tu invece? Come mai già sveglia?>
<Non ho dormito, non avevo sonno.> Rispondo alzandomi.
<Ah, strano. Tu dormi come un ghiro.> Replica prendendo la sua divisa.
<Lo so, ma oggi... non lo so perché non ho dormito.> Prendo il cambio ed entro in bagno per cambiarmi.
Sono ormai due giorni che non dormo. Non so il perché, Jenny dice che magari è per il cambio di città, di casa, di quotidianità, ma io non credo.
Esco dal bagno e vado giù dove c'è già Noah indaffarato e mia madre impegnata a fare conti.
<Giorno.> Saluto mia madre che non mi risponde. Che dolce famiglia.
<Buongiorno!> Esclama Kole entrando in cucina.
Ma tutta questa voglia di vivere da dove se la toglie?
<Buongiorno tesoro.> Dice mia madre. Ma mi prende in giro?
<Cosa c'è a colazione?> Chiede Kole sedendosi a tavola.
<Pancakes come ogni sabato. Comunque il signor Twins è uscito prima per...> Mia madre interrompe Noah.
<Per delle questioni di lavoro.>
<Si, e ha lasciato un biglietto.> Continua lui dandolo a me.
<Leggilo ad alta voce Eveleen.> Dice mia madre.
Alzo gli occhi al cielo e inizio a leggere. <Cara famiglia, sono dovuto uscire presto per svolgere alcune commissioni, Marion occupati dei miei figli. Ci vediamo direttamente a cena. Baci.>
Aspetta... dei miei figli?! Ma non ha solo Kole?
<Cosa intende con "i miei figli?"> Domanda Kole un po' spaventato.
<Beh, ve lo volevamo dire insieme, ma siccome lui non c'è...> Inizia mi madre. <Io e Gregg abbiamo deciso di convivere come ben sapete e quindi, Eve, per lui ora sei come una figlia.>
Rimango ferma sul posto con la bocca spalancata. Non ci posso credere...
<Ah. Bello! Quindi io e Eve siamo a tutti gli effetti fratellastri adesso...> Dice Kole con finto entusiasmo e so anche perché.
<Esatto.> Conferma tutto mia madre.
Perché la mattina fa così schifo ogni volta? Ah giusto, perché c'è tutta la "famiglia" riunita.
Mi riprendo e faccio una mezza risata. <Comunque digli di non chiamarmi figlia o figliola, perché io non sono ne sarò mai sua figlia. Non è stato lui a concepirmi.>
<Eve non fare storie.> Mi rimprovera mia madre.
<Non fare storie?! Sul serio?! Tu sai più di me quanto non mi piaccia questa situazione, e ora? Guarda dove siamo arrivati!> Sbraito davanti a tutti.
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Hate everyone
RomanceEveleen è una ragazza come tante altre, ma il suo trasferimento a Chicago sarà un mezzo incubo. I genitori hanno divorziato da poco e lei va a vivere con la madre, appunto, a Chicago. Lì conoscerà nuove persone, ma non trascurerà i suoi amici di Lo...