<Eve, puoi restare a casa oggi?> Chiede mio padre.
<Perché? Che succede?> Mi fermo davanti a lui.
Mi sorride. <Volevo andare a pranzo con te nel fast food dove andavamo quando eri piccola.>
Mi si riempie il cuore di gioia nel sentire ciò che ha detto, sto sognando?
<Penso che sia un si, vedendo come sorridi.> Dice.
Annuisco ripetutamente. Sembro una di quelle chitarriste dei gruppi punk...
Lo abbraccio, anzi, lo stritolo come se non ci fosse un domani.
<Ok, ok, ora vestiti che prima andiamo a fare... ehm com'è che si dice quando si va a comprare vestiti?>
Mi metto a ridere. <Shopping.>
<Eh, si, quello.>
Saltello per tutta la stanza sino ad arrivare alle scale. Salgo su ed entro in camera.
Thomas alza gli occhi dal libro che sta leggendo... si, lo so, a vederlo non sembra tipo che legge, ma, ehi, tutti fanno qualcosa che non ti aspetteresti mai.
Basta pensare alla storia di Emily, Halley e Albert...
<Sei felice di venire al mare con me e Ivan, eh?> Chiede con tono perverso.
<No, sono felice di andare con mio padre al fast food e a fare shopping!> Esclamo entusiasta e lanciando il mio peluche in aria.
<Non ti ho più vista così felice dal gior...> Gli lancio il cuscino in faccia.
<Zitto o ti castro.> Lo minaccio, so cosa stava per dire.
<Scusi sua altezza reale. Comunque voglio venire anche io.> Si imbroncia.
<Mi spiace, ma questa è la giornata padre e figlia. Non giornata padre e gemelli.> Dico prendendo i pantaloncini e la canottiera.
<Uffa però.>
<Tranquillo, magari la prossima settimana. Oggi passa la giornata con mamma... cioè, Amelia, e falla divertire.>
<Si, magari inizio anche io a chiamarla mamma e poi voglio sapere un po' di lei. Tu le parli sempre e io ogni morte di Papa.>
<Bravo fratellino.> Dico scompigliandogli i capelli e sorridendogli.
Mi cambio e, una volta finito, saluto Thomas dandogli un bacio sulla guancia e vado da papà.
<Pronta?>
<Si, prontissima!>
Saliamo in macchina e giriamo tutti i centri commerciali possibili.
Adoro fare shopping con mio padre perché non è stressante sui vestiti, nel senso, non ti viene a rompere le palle ogni volta che trova qualcosa dicendoti "ti piace?" oppure "guarda questo che bello".
<Voglio comprare qualcosa anche a Judith, Amelia e Thomas.> Gli dico mentre guardo una maglietta.
<Amelia? A proposito di lei, ieri di che avete parlato? L'ho vista particolarmente emozionata e a cena non avete quasi aperto bocca dato che io e Thomas stavamo sempre parlando.>
<Nulla, mi ha consolata, ci siamo abbuffate di gelato e l'ho chiamata mamma. Tutto qui.> Rispondo andando verso il reparto "donna un po' più adulta", l'ho sempre chiamato così da quando ho iniziato a parlare.
<Mi fa piacere.>
<E anche Thomas inizierà. Gli ho detto di passare del tempo con lei e lui ha acconsentito. Sai, non pensavo di trovarmi bene con lei.> Dico spulciando qualche vestito.
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Hate everyone
RomanceEveleen è una ragazza come tante altre, ma il suo trasferimento a Chicago sarà un mezzo incubo. I genitori hanno divorziato da poco e lei va a vivere con la madre, appunto, a Chicago. Lì conoscerà nuove persone, ma non trascurerà i suoi amici di Lo...