Capitolo 56

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<Che volete fare oggi?> Chiede Thomas prendendo una brioche dalla dispensa.

<Di certo non andare al mare. Tra poco esplode qualche temporale.> Dico guardando fuori dalla finestra.

Le nuvole nere oscurano tutto il cielo e minaccia di piovere a breve.

Adoro la pioggia, sia estiva che invernale, mi fa stare bene.

<Allora come la passiamo la giornata? A cavarci gli occhi?> Chiede Noah.

<Beh si dai.> Rispondo ironica.

Mi guarda male e rido sotto i baffi.

<Potremmo uscire, che dite?> Propone Heiden.

<Nah, non mi va.> Risponde Thomas.

<A me si.> Dico alzandomi per prendere dell'altro succo.

<Allora uscite voi due soli soletti.> Dice Noah.

<Per me nessun problema.> Dice Heiden.

Annuisco e bevo il succo.

<Bene, allora noi due andiamo a giocare alla play. Ciao.> Dice Noah tirando per il braccio Thomas.

<Dove andiamo?> Gli chiedo.

<In qualche centro commerciale, a fare la spesa, che non c'è quasi più niente, e poi non lo so.>

Annuisco e saliamo su per cambiarci.

Saliamo in macchina e andiamo al mio centro commerciale preferito.

<Chissà se tuonerà.> Dico guardando il cielo.

<Spero di no.>

<Perché no?> Chiedo girandomi verso di lui.

<Mi... mi fanno paura.> Ammette.

Non ci credo!

<Paura? Ma come, Heiden Hall ha paura dei temporali? Non ci credo.>

<Beh, avresti paura anche tu se da piccola ti fosse caduto un fulmine davanti ai tuoi occhi.> Dice stringendo il volante.

<Ah, non lo sapevo.>

<Quel maledetto temporale ha ucciso la mia famiglia.> Dice con un velo di tristezza.

<Ok, ok, non ne parlare ora. Passiamo una bella giornata e se hai paura ci sono io.> Lo rassicuro accarezzandogli il braccio.

Si rilassa e mi sorride.

<Mi reputo il ragazzo più fortunato del mondo ad avere una fidanzata come te.>

<Ma smettila.>

Parcheggiamo ed entriamo al centro commerciale.

<Cosa vuoi comprare?> Chiedo mentre lui mi prende la mano.

Che bella e dolce sensazione.

<Di sicuro il nuovo fifa e magari qualche pantalone e maglietta. Anche le scarpe, ora che ci penso.>

<Va bene. Le scarpe te le compro io, ritienilo come regalo per il nostro ritorno.> Dico entrando nel negozio di scarpe.

<Non c'è bisogno.>

<E invece si, tu mi hai fatto tanti regali e io manco uno.>

<Ma a me basta che ci sia tu. Tu sei il mio regalo.> Dice e alla fine mi bacia.

Il suo regalo...

<Ma comunque sia, voglio prendertele lo stesso.>

<Testarda come poche.> Dice guardando un paio di Nike.

Hate everyone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora