Capitolo 13

699 27 5
                                    


<Eveleen svegliati.> Dice Noah muovendomi leggermente.

<Che vuoi?> Chiedo con gli occhi ancora chiusi.

<Ti devi preparare per il matrimonio. La parrucchiera arriverà tra un ora.>

Apro gli occhi e mi alzo per prepararmi.

Non ho molta voglia, ma devo farlo.

Suonano il campanello, è arrivata. Che gioia...

<Signorina Eveleen. Che piacere incontrarti.> Dice la donna sulla quarantina.

Sorrido gentilmente e mi siedo sulla sedia slegando i capelli dalla coda improvvisata.

<Ti dovrò fare anche il trucco.> Dice iniziando a pettinarmi.

Sospiro e annuisco. Questa mattinata sarà lunga e dolorosa.

Noah viene a sedersi davanti a me e ogni tanto ridacchia per le mie smorfie di dolore.

Intanto la parrucchiera, che si chiama Elizabeth, chiacchiera con mia madre che si sta facendo truccare dall'amica di Elizabeth, Aubry.

<Guardati.> Dice Elizabeth passandomi uno specchio.

Wow non sono mai stata acconciata così bene. Sembro una mezza modella di Victoria's secret.

Una volta finito di prepararci aiuto Noah con la cravatta che, stupido com'è, non se la sa allacciare.

<Grazie mamma.> Mi ringrazia sorridendo.

Gli faccio la linguaccia.

<Signora Carter, l'autista della limousine sta per arrivare insieme alle sue damigelle. Io ed Eveleen andremo a prendere il nostro amico.> La informa Noah.

<Va bene Marion.> Dice passandoci le giacche.

Usciamo di casa e saliamo in macchina.

<Beh... oggi vedrai un Heiden elegante.> Dice Noah partendo.

<Non vedo l'ora.> Dico strofinando le mani una contro l'altra.

Arriviamo a casa di Heiden e Noah suona il campanello mentre io aspetto in macchina.

Quando apre la porta e lo vedo in smoking rimango a bocca aperta, ma poi noto le scarpe e mi ricordo chi è realmente. Le solite sneakers.

<Cenerentola.> Mi saluta sedendosi nei sedili posteriori.

<Ehi Heiden. Come va?> Chiedo tanto per conversazione.

<Bene. Oggi mi dovrò contenere dal spaccare la faccia a Kole.>

<Ancora con questa storia.> Dico alzando gli occhi al cielo.

<Si, ancora non mi è andata giù nonostante sia passata una settimana.>

Sospiro e i ragazzi passano tutto il tempo a cantare o a fare battute sui passanti.

Come arriviamo in chiesa saluto i due per andare nella postazione delle damigelle.

La cerimonia è troppo, e dico, troppo lunga.

Ad un certo punto sbadiglio dalla noia e una delle damigelle mi colpisce il braccio rimproverandomi a bassa voce. Scusami se non ho dormito.

Alla fine del trauma parte terza, esco dall'edificio e salgo in macchina con Noah e Heiden dopo aver salutato vari parenti e colleghi di lavoro di Gregg.

<Ti abbiamo visto mentre sbadigliavi.> Dice Noah ridendosela.

<Si e anche la ragazza che ti rimproverava.> Dice Heiden ridendo con Noah.

Hate everyone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora