Capitolo 64

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<Quindi stai bene?> Chiede Jenny per la cinquantesima volta.

<Si, tranquilla.> Le rispondo abbracciandola.

<Tu non puoi capire quanto mi stavo disperando.>

<Lo immagino.> Dico ridacchiando.

<Lo ucciderei con le mie stesse mani quel maniaco.>

<Calmati, non vorrai mica avere sulla coscienza uno come lui.>

Sospira. <No, certo che no, ma non ce la faccio a rimanere con il pensiero che potrebbe far del male a te, o a me, o a tutti gli altri.>

<Non preoccuparti Jenny, basta non stare mai soli.>

<Si, ora, lasciamoci alle spalle questo discorso e parliamo d'altro.>

Annuisco.

<Cosa vuoi fare per rimediare all'errore madornale con Heiden?>

La guardo confusa. <Che intendi?>

<L'esserti dimenticata dell'anniversario.>

<Ou... quello... beh pensavo di uscire sta sera a cena o non so. Insomma di passare del tempo insieme tutto qui.>

<Si, ci potrebbe stare. Poi magari finite in bellezza la notte a casa, se capisci cosa intendo.> Dice con sguardo perverso.

<Ma tu pensi solo a quello?>

<A volte si, altre no, dipende da come mi gira la giornata.> Dice sorridendo e alzandosi dal divano. <Ora devo tornare a casa, tra poco J e Mike tornano dal parco e devo preparare il pranzo.>

<Va bene, ci sentiamo domani così ti racconto.>

<Ovvio. E non tralasciare i dettagli. Ciao.>

Ci abbracciamo e va a casa.

Questa ragazza non cambierà mai.

Vado in cucina e inizio a preparare il pranzo, spero solo che tornino subito tutti.

Mi squilla il cellulare, è Jenny.

<Dimmi, ci siamo salutate tre secondi fa.> Dico rispondendo alla chiamata.

<Volevo compagnia, come hai detto tu dobbiamo restare il meno possibile da sole.>

<Giusto hai ragione.>

<Comunque stavo pensando a quando saremo adulte. Chissà, magari se avrai una femmina i nostri figli si fidanzeranno. Oppure se avrai un maschio diventeranno migliori amici.>

<E chi te lo dice che non diventeranno gay e si metteranno insieme?> Chiedo mettendo a bollire l'acqua per la pasta.

<Oddio! No vabbeh sarebbe super wow.>

<Oh mio Dio Jenny, ma che pensieri fai.>

<Sei tu che l'hai detto mica io.>

<Sei tu quella che ha iniziato il discorso mica io.>

Ci mettiamo a ridere e, appena arriva a casa, chiude la chiamata.

<Sorellina! Siamo arrivati!> Esclama mio fratello entrando in casa insieme a Heiden.

<Te l'ho già detto che a volte hai atteggiamenti al quanto femminili?> Gli chiedo mentre Heiden mi da un bacio sulla guancia.

<Ma smettila. Non sono gay ne lo sarò mai.>

<Si, si, stessa cosa aveva detto Noah e adesso sta con nostro cugino... chi l'avrebbe mai detto.>

<Si, ma io non sono Noah.>

<Lo so idiota.>

<Ragazzi io vado a farmi una doccia.> Dice Heiden interrompendo la nostra discussione.

<Ok, Eve va con lui. Ci penso io qui.> Dice Thomas ghignando.

Sospiro e me ne vado.

Non tanto perché ho voglia di fare la doccia con Heiden... cioè si anche quello, ma perché non mi andava più di cucinare e perché non avevo voglia di sentire le lagne di quel babbuino del mio gemello.

<Quindi facciamo la doccia insieme... interessante.> Dice Heiden ghignando.

<In realtà prima la fai tu e poi io.>

<Ma no, così sprechiamo l'acqua.>

Alzo gli occhi al cielo. <Se proprio insisti...>

<Dai, ho capito, non ti va.> Dice entrando in bagno.

<No, ora sta zitto, entra e io arrivo tra pochissimo. Sai com'è, devo prendere il cambio.>

Annuisce ed entra in doccia. Ok, sarà una doccia molto lunga... forse Thomas sentirà qualche rumorino...

Come finiamo, usciamo, ci vestiamo e raggiungiamo Thomas in sala per il pranzo.

<Ho dovuto alzare il volume della televisione a palla per non sentire i vostri gemiti che non mancano mai quando siete insieme e nudi.> Dice mettendo la pasta al piatto.

<Quando avrai anche tu una ragazza ti voglio vedere.> Dice Heiden sedendosi.

<Forse hai ragione...> Dice Thomas sedendosi anche lui.

<Possiamo parlare d'altro?> Domando a bocca piena.

<Non si parla con la bocca piena maleducata.> Dice Thomas lanciandomi il tovagliolo.

<Ma senti chi parla, tu fai solo quello.>

<Per favore, non incominciate.> Dice Heiden mettendosi le mani in testa.

***

<Come mai siamo venuti al ristornate?> Chiede Heiden sedendosi al tavolo dove ci ha appena accompagnati il cameriere.

Faccio spallucce. <Avevo voglia di mangiare al ristorante con il mio ragazzo.>

<Interessante. Dovrebbero venirti più spesso queste voglie.>

<Si certo e poi diciamo ciao ciao ai soldi.>

<Tranquilla. I soldi non mancheranno mai.>

<Se lo dici tu.>

<Guarda che io lavoro sodo tutte le mattine.> Dice fingendosi offeso.

<Lo so, ti prendevo per il culo.>

<E quando mai tu non mi prendi per il culo.>

Ci mettiamo a ridere e arriva il cameriere per prendere le nostre ordinazioni.

Passiamo la serata così, a parlare, a ridere, come sempre. Come una normale coppia.

La notte, passiamo alla discoteca per recuperare quel mentecatto di mio fratello dalla sua seratina "sbocciamo tutti insieme" e torniamo a casa.

Hate everyone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora