Capitolo 44

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Heiden

<Ti amo cazzo!> Urlo, ma lei sale in auto senza guardarmi.

Mi sveglio.
Sogno sempre la stessa scena di un mese fa. Morirò, un giorno morirò se continuo a pensarci.

<Heiden? Sei sveglio?> Chiede Noah bussando.

<Si.> Rispondo mettendomi seduto.

Apre la porta ed entra.

<Ti ho sentito urlare.> Dice preoccupato e sedendosi davanti a me.

<Ho urlato?>

<Si e anche tanto. Che sognavi?>

<Quello di sempre.> Rispondo triste.

<Amico, cerca di andare avanti. Lo dico per il tuo bene e... per il suo.>

<Come posso andare avanti?> Domando abbassando lo sguardo. <Non posso dimenticarla così facilmente. Sono un mese che continuo a pensarla, a cercarla, a sperare di svegliarmi con lei accanto, sperando che tutto questo sia solo un incubo... ma no, non è un incubo.> Prendo un bel respiro. <Jeremy me l'aveva detto che sarebbe successo e io sono stato tanto coglione da non credergli.> Sospiro e lo guardo negli occhi. <Io la amo e farei di tutto per ritornare con lei e tu lo sai bene.>

Sospira. <Ora come ora, però, non puoi fare molto. Falla tornare ad Agosto e prova a riavvicinarti. Ieri le ho parlato al cellulare e mi ha chiesto come stavi, ovviamente non potevo dirgli che ti sei rinchiuso in questa camera e che non mangi quasi più, mi sono limitato a dirle che stavi male.>

<Hai fatto bene. Non voglio che torni da me per compassione.>

<Heiden lei ti ama ancora, vuole solo staccare un attimo la testa e viversi quest'estate al meglio. Tu continua a scriverle ogni tanto... magari ti risponderà.>

<Lo spero Noah. Lo spero.>

<Vado a prepararti del caffè. Ne hai bisogno.> Dice andando via e lasciandomi solo con i miei pensieri.

Pensavo e penso a lei, alla nostra storia.

Penso a come, quel giorno, mi ha fatto capire di odiarmi con uno sguardo.

Penso al fatto di non aver creduto a Jeremy, a tutti gli sbagli commessi.

Sento il cellulare vibrare. È... Thomas?!

<Thomas.> Rispondo incredulo.

<Ciao imbecille.> Saluta divertito.

<Non serviva che me lo ricordassi. Grazie.>

<Scusa Heiden. Comunque manchi a me e anche a Eve. Solo che ancora non ti vuole parlare perché è... una stronza.> Dice.

<Thomas stai bene? Insomma, mi hai odiato per tutto questo tempo e ora mi dici che ti manco.>

<Lo so, ma Noah mi ha detto tutto. Che non esci, che non mangi, che parli se obbligato e tutto il resto.>

<Quindi mi stai parlando per compassione?>

<Ma quale compassione. Ti parlo perché sei mio amico e si, ti ho odiato, ma quando ho sentito tutta la storia di Halley, che cosa aveva fatto eccetera, mi sono calmato e ho aspettato un mese prima di riparlarti. Anche perché qui è tutto un casino dato che gli adulti lavorano e gli adolescenti fanno da babysitter ad una bambina di sei anni.>

<Bambina di sei anni?> Chiedo sorridendo per ciò che mi ha detto.

<Si, la figlia di Amelia la compagna di papà.>

<Oh, come si chiama?>

<Judith. È una bambina adorabile e le ho parlato di te. Sai, mi ha detto che sei stato uno stupido a farti scappare Eve in questo modo e che avresti dovuto raggiungerla a casa di Jeremy e supplicarla di tornare con te.>

<Però, pur avendo solo sei anni, ne sa di cose la ragazzina.>

<Già. Sono rimasto meravigliato anche io.> Dice ridendo. <Ora devo andare, Eve mi sta cercando e se sa con chi sono al telefono non oso immaginare cosa potrebbe farmi. Ci sentiamo Heiden, stammi bene e mangia.>

Rido. <Tranquillo. Ora che ho un peso in meno riprenderò a mangiare.>

<Bravo bambino. Ciao.> Saluta e attacca.

Thomas mi ha perdonato e manco a Eve... sono felice... felice.

<Perché quel sorriso?> Chiede Noah entrando in camera.

<Le manco.>

Sorride. <Quindi Thomas ti ha chiamato. Credevo lo facesse sta sera.>

<Quindi tu lo sapevi.>

Annuisce. <Lo sai che io so tutto.> Dice passandomi il caffè.

<A volte penso che tu sia una sorta di mago o Dio.> Dico sorseggiando la bevanda calda.

<Esagerato.>

<No, per niente. Comunque andiamo a pranzo al fast food dell'altro giorno? Ho voglia di un bel panino pieno di grasso. Sono dimagrito almeno tre chili e devo riprendere forma se non voglio diventare uno scheletro.>

<Se bastava solo il perdono di Thomas per farti ritornare com'eri, glielo dicevo da molto prima.>

<Oh fidati, ancora non sono tornato del tutto com'ero. Manca ancora una cosa, una persona.>

Hate everyone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora