Capitolo 51

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<Ciao Jenny!> La saluto al cellulare.

La sera, quando siamo tornati dalla spiaggia, ho chiamato Jenny. Mi mancava la mia migliore amica, come mi mancano tutti quanti.

<Ciao Eve!> Mi saluta con il mio stesso entusiasmo.

<Come va?>

<Tutto bene. A te? So che ci sono Noah e Heiden lì. Come ti senti?>

<Alla grande, tranquilla.>

<Lo stai ancora ignorando, almeno ci hai parlato?>

<Lui mi ha salutato e io non gli ho risposto. Conta come parlarci?>

Si mette a ridere. <No, credo proprio di no.>

<Ok, allora non gli ho parlato.>

<Thomas mi ha detto che ti stava sempre fissando ed era geloso di... come si chiamava?>

<Ivan?>

<Ecco, si.>

<Diciamo che gli ha detto di alzarsi dal suo lettino e che quando mi stava parlando gli ha detto di stare zitto. Per te è essere gelosi?>

<A voglia. Devi stare il più possibile con questo Ivan e vedere le sue reazioni, magari chiedo a Thomas di fargli i video di nascosto o di tenermi in videochiamata per vedere tutto.>

<No Jenny, non userò Ivan per farlo ingelosire.>

<Ma che ti importa? Tanto quell'Ivan lo vedrai per altre due settimane e chi si è visto si è... aspetta.>

Ecco, sta escogitando qualcosa, me lo sento.

<Jenny, è il migliore amico di Thomas e...> Non mi fa finire che mi parla sopra.

<Zitta e fammi pensare.>

Molto gentile come sempre, ma sentiamo il suo piano magnifico...

<Ok, allora, tu tornerai qui tra due settimane insieme a tutti, giusto?>

<Mh mh. E quindi?>

<Ti porti appresso Ivan e tac, i giochi sono fatti.>

<Ti ho già detto che non lo voglio usare per far ingelosire Heiden.>

<Ma dai Eve.> Insiste.

<No e poi no. Non lo voglio usare e, come stavo dicendo prima, è il migliore amico di Thomas. In più mi sta troppo simpatico e... non lo so.>

<E se poi è gay?>

<Oh Gesù Jenny!>

<Ok scusa, ma c'è sempre una possibilità. Oppure è bisessuale come Noah.>

<Ancora? Ma basta!>

Sento Thomas chiamarmi da giù, dobbiamo uscire per andare a cena e non vedevo l'ora di prendermi una bella pizza.

<Devo andare, ci sentiamo dopo o domani. Ciao.>

Mi saluta e chiudo la chiamata.

<Ti muovi o no?!> Urla Thomas dal piano di sotto.

<Sto scendendo!>

In realtà devo ancora mettermi i pantaloncini e le scarpe.

Bussano alla porta.

<Thomas ho detto che sto arrivando.> Dico allacciando la scarpa.

<Non sono Thomas.>

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