21 UNA MINACCIA INCOMBENTE parte1

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Nella foto c'è Victor.

Una volta usciti dal club ci congedammo da Micheal, che era decisamente poco convinto da tutta la situazione, ma non poteva certo contrabbattere poiché era solo, contro tre donne.
Ci stavamo dirigendo verso la macchina di Alex per tornare alla villa,cosa che mi suonò alquanto strana al punto da non trattenermi nel ricominciare il nostro silenzioso scambio di battute.

<non credevo utilizzaste delle auto...infondo avete una super velocità, pensavo non vi occorressero>fissai Alex con ovvietà.

<servono invece...innanzitutto per non dare nell'occhio e poi mi piacciono...sono simboli di potere...la mia è molto... come dire...imponente...come me d'altronde>

<si certo...>

Alzai gli occhi cielo e poi continuai a suguirlo. Girato l'angolo però la mia bocca si spalancò e non riuscii a dire una parola mentre lui si limitò a sorridere indicando l'auto con soddisfazione.

<Vedi...è imponente...esattamente come me>

"Però!...non male...devo dartene atto ha il suo perché" dissi ad alta voce guardandolo e le altre mi fissarono stranite.

"Cosa?"chiese Kendra al mio fianco.

"Mmh...l'auto...mi riferivo alla macchina di Alex" guardai le altre scrollando le spalle come se fosse tutto normale.

<questa storia dei nostri discorsi silenziosi mi farà impazzire...>sospirai fissandolo.

<sei tu che non sai gestirla ancora a pieno tesoro...vedrai col tempo ti sarà più semplice...E comunque se vuoi io potrei darti delle lezioni private su come utilizzare i tuoi nuovi poteri>e sul suo viso comparve il suo solito sorriso malizioso.

<CERTO... ci penserò...>alzai un sopraciglio e poi lo superai per dirigermi verso l'auto.

Però in quell'istante sentii un brivido percorrermi la schiena, era come se avessi le sue mani a contatto direttamente con la mia pelle che risalivano dalla base dei fianchi fino al petto per poi riscendere verso il mio basso ventre.
La sensazione fu talmente reale tanto da farmi fermare sul posto e farmi sfuggire un sospiro.
Lui colse l'attimo e arrivato alle mie spalle mi cinse i fianchi con le mani avvicinando la mia schiena al suo petto per poi portare le labbra al mio orecchio.

"Non c'è niente su cui riflettere tesoro...devi imparare a seguire di più l'istinto"mi sussurrò appena e poi sentii la sensazione di poco fa continuare a percorrermi il corpo e infine con violenza risalire dalle gambe, dalle ginocchia all'interno coscia,facendomi sobbalzare.

"Smettila!...sei impazzito!"cercai di allontanarlo ma lui mi strinse più forte.

"Non ancora...ma ho intenzione di far impazzire te più tardi!"mi sussurrò ancora all'orecchio per poi lasciarmi di scatto e aprire l'auto.

Alex aveva il potere di stravolgere la mia quiete interiore anche in una manciata di secondi.

Lo fissai sconvolta a metà tra l'odio e lo stupore. Era davvero senza pudore...gli altri erano lì a pochi metri da noi dannazionee sicuramente non era sfuggita a nessuno questa scenetta fuori luogo.

"Allora signorina...ne abbiamo di cose da raccontarci"sentii la voce di Barbara alle mi spalle e voltandomi la trovai al mio fianco.
Sicuramente non sarà sfuggita ad entrambe tutta le scena di poco fa.
Che imbarazzo. E cosa avrei potuto dire per uscirmene!

"Non c'è assolutamente nulla da raccontare! Alex è un idiota che si diverte a mettermi in imbarazzo tutto qui!" Alzai la voce e la fissai forse con un po troppa rabbia perché si zittì...poi feci un lungo sospiro per calmarmi e mi diressi verso il posto passeggero dell'auto aprendo lo sportello.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora