43 RITORNO A CASA parte 3

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Eravamo in cammino già da un paio d'ore e cominciavo a sentirmi stanca,o meglio spossata.

Era una sensazione strana a cui non ero abituata,dopotutto i demoni non dovrebbero avere di questi problemi quindi non capivo perché mi sentissi così.

Mi girava la testa e sentivo a tratti mancarmi le forze ma decisi di non dire nulla per non fermare il nostro cammino verso casa di Alex ,dove saremmo stati davvero al sicuro, o almeno più tranquilli per poterci riposare un po,senza contare che non vedevo l'ora di rincontrare Andriu,Barbara e gli altri per essere certa che stessero bene.

Ma ovviamente era difficile nascondere qualcosa che mi riguardasse al sottoscritto.

Infatti Alex non faceva altro che fissarmi in uno strano modo ormai da svariati minuti ma comunque a debita distanza.

Avevo notato che aveva rallentato anche il passo,ma non feci domande anche perché a stento riuscivo solo a seguirlo e a guardare dove mettevo i piedi,figuriamoci avere uno dei nostri scambi di opinioni.

"Siamo quasi arrivati"sentii poi la sua voce più vicina e sollevando gli occhi lo vidi al mio fianco ma nello stesso istante ,per fissarlo, persi l'equilibrio inciampando in una radice, ma grazie alla sua presa sul mio braccio riuscii ad evitare una tragica caduta.

"Tesoro so che ti faccio un certo effetto ma addirittura cascare così ai miei piedi!"esordì lui divertito mentre io mi liberai dalla sua stretta.

"È stata solo colpa tua,mi sei apparso davanti all'improvviso" esordii impacciata.

Ci fu uno scambio di sguardi tra noi e i suoi occhi si fecero sempre più serii e si strinsero maggiormente studiandomi e mi stavo già preparando ad un'altra delle sue battutine,ma mentre si avvicinava stranamente l'unica cosa che rimbombava nella mia mente era un rumore ripetuto e costante, infatti il suo battito mi risuonava prepotentemente,il pulsare del sangue nelle sue vene mi richiamava come un incantesimo tanto da rendermi visibili le stesse sotto la sua ambrata pelle e subito dopo mi si affannò il respiro.

Dannazione,pensai portandomi una mano alle tempie e socchiudendo gli occhi sperando di riprendere il controllo.

"Sei assetata! Te lo si legge in faccia" mi sussurrò sul viso con un sorrisetto compiaciuto e la sua voce mi arrivò ovattata perché nello stesso istante la testa cominciò a girare.

"Dannazione Alex... allontanati" ringhiai a fil di voce con la gola in fiamme e un dolore fisico che era nuovo e sfiancante,non riuscivo nemmeno a pensare.

"Cosa credi che abbia fatto nell'ultima mezz'ora? L'ho capito da un bel po che a mala pena ti reggi in piedi...però mi fa piacere che nonostante la vicinanza di Jack tu perda i lumi per il mio di sangue"disse ridacchiando girandosi e ricominciando a camminare.

Sollevai lo sguardo al cielo maledicendolo mentalmente per aver reso pubblico il mio malessere e poi sbuffai osservandolo allontanarsi.

"Alis è tutto apposto? Siamo quasi arrivati tra poco potrai riposarti"si intromise allora Jack avvicinadosi a me e posandomi una mano sulla spalla.

"Sto bene"dissi seccata scostando quel tocco senza neanche guardarlo con ancora il respiro pesante,dopotutto non avevo dimenticato il suo giochetto al castello e ne ero ancora risentita.

Lui annuì probabilmente cosciente del mio stato d'animo, oltre che della mia spossatezza evidentemente più visibile di quello che pensavo,ma continuò comunque a camminare al mio fianco guadagnandosi una mia occhiataccia di traverso.

Man mano che Alex si allontanava sentivo la pressione al petto allentarsi e riprendevo sempre più lucidità.
Tirai un respiro profondo,solo allora mi voltai interamente verso Jack che non aveva emesso più alcuna parola.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora