10 UN'AMARA VERITÀ (parte 2)

76 11 9
                                    

Alexander

Driu aveva appena varcato la porta d'ingresso e io ero ancora seduto lì su quel divanetto che fissavo l'ennesimo bicchiere vuoto.
Ne avevo svuotati parecchi durante la notte, ma sembrava non bastasse mai, quell'irrefrenabile desiderio di andare di sopra e nutrirmi di lei mi torturva.
<Dannazione!>...spero che Driù torni presto.

Cercai di riaprire e leggere il mio libro ma mi resi conto solo dopo pochi minuti che avevo letto la stessa frase più volte.
Niente. La mia mente non riusciva a concentrarsi su nient'altro che non fosse lei.

All'improvviso percepii uno dei suoi lamenti. Alzai la testa sulle scale e cercai inutilmente di non cedere all'impulso di andare nella sua stanza.
Infatti quasi spinto da una forza invisibile mi trovai con il libro chiuso tra le mani a salire le scale.

<Che tu sia dannato Driù! Per avermi lasciato da solo in questa situazione>lo maledissi mentalmente.

Una volta arrivato davanti la porta di quella stanza ci misi qualche minuto prima di aprirla.
Tirai un respiro profondo ed entrai.

Lei era lì, distesa sul letto,e io mi fermai sull'uscio ad osservare la sua intera figura soffermandomi sul suo petto che seguiva il ritmo del suo respiro e la sua chioma nera sparsa sul cuscino.
Vagai più volte con i miei occhi su di lei, mentre il suo odore si impossessava dei miei sensi.
Era assurdo, ma mi sentivo come un bambino che guardava un barattolo colmo di biscotti, che non aveva mai assaggiato,ma desiderava terribilmente farlo,nonostante li fosse stato vietato.

Feci un altro respiro profondo , per mantenere il controllo, e mi avviai verso una poltrona all'angolo della stanza.

La sentii lamentersi e la vedevo muoversi con sofferenza, per via della guerra interiore che stava affrontando.
I suoi lamenti erano vaghi, percepii solo più volte il nome di Driù, chissà forse stava solo facendo un brutto sogno,ed io mi ero spinto fin quì per nulla.
Poi cominciò ad agitarsi maggiormente, attirando la mia attenzione e mi diressi velocemente al suo capezzale.

Qualunque cosa stesse sognando, doveva turbarla molto, perché vidi indistintamente delle lacrime ai lati del suo viso.
Mi sedetti sul bordo del letto e le asciugai le lacrime con la mia mano.
E in quell'istante capii come si doveva sentire Andriu,vederla soffrire per quelle immagini nella sua mente e allo stesso tempo avere il compito di riportarla in quel mondo doveva essere tremendo.

La fissai per un po e le accarezzai il viso, poi osservandole le labbra e senza pensarci feci scivolate le dita della mia mano su esse lentamente,tanto da sentire crescere in me il desiderio di baciarle.
Cominciai ad avvicinare il mio volto al suo ma una volta arrivato in prossimità del suo viso abbassai lo sguardo sul collo e lì persi me stesso qualche secondo perché portai subito il mio naso sull'incavo della sua spalla e l'annusai lentamente e sentii le mie zanne pulsare per uscire.
Mi allontanai immediatamente,in evidente difficoltà con respiro pesante.

Era strano ma sentivo un innato senso di protezione verso di lei,come se la sua incolumità fosse una cosa vitale per me in quel momento.
Mi sentii quasi ridicolo,ero seduto sul letto ad accarezzare la pelle e desiderare il sangue di una donna che non conoscevo affatto,ed io non ero certo tipo da smancierie,ma lei la desideravo in un modo che ancora non conoscevo a pieno,andava oltre una semplice attrazione fisica.

<maledetto legame>pensai con rabbia.
E mi alzai di scatto dal letto per poi dirigermi su quella poltrona che avevo puntato entrando.

Mi sedetti lì e aprii il libro che avevo ancora con me.
Lo lessi a fatica,distratto innumerevoli volte dai suoi lamenti e pensieri. Purtroppo, per entrambi, avevo libero accesso alla sua mente e i suoi incubi li prcepivo come se fossero i miei.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora