15 UNA NUOVA REALTÀ (parte 2)

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Sentivo delle voci mentre ero ancora in dormiveglia.
Erano 2 voci maschili, discutevano animatamente, sentii anche qualcosa cadere al suolo e frantumarsi.
Il rumore mi arrivò sordo e talmente forte da farmi portare le mani alle orecchie per coprirle.
Mi sembrò che la scena si stesse svolgendo a pochi passi da me ma non appena riuscii ad aprire gli occhi mi resi conto di essere sola nella stanza.

Mi guardai più volte intorno e non ci misi molto a mettere a fuoco, però notai che la finestra era chiusa e non c'era nulla che facesse luce nella stanza.
Mi sollevai senza difficoltà e mi avvicinai alla finestra per aprirla ma non appena feci quel gesto un fascio di luce mi colpì il viso quasi accecandomi tanto da spingermi a richiudere le ante.

Rimasi qualche secondo lì con le mani sugli occhi ancora doloranti.
Non capivo molto di ciò che mi stava accadendo, però percepivo ancora quelle voci come se mi fossero accanto, mi voltai ancora ma non vi trovai nessuno.
Dovevano essere loro. O almeno distinsi la voce di Andriu che si espandeva in urla furiose riempiendo l'intera villa probabilmente.

Nella stanza non c'era nulla che potesse lasciare intendere che ci fossero delle luci accese o delle candele eppure io ci vedevo, e troppo bene a dire il vero!
La cosa iniziò a spaventarmi.

<Che fosse uno dei miei soliti incubi?>

Era un'ipotesi da non escludere.
Poi mi voltai verso il fondo della stanza e lì sentii fermarsi il cuore.
Nello specchio riflessa c'era la mia immagine,la vedevo benissimo anche se a distanza e....i miei occhi erano rossi...Rossi come il sangue!

"Non è possibile!...non è vero!...E solo uno dei miei maledetti incubi!"

Mi avvicinai allo specchio e mi resi conto di esserci arrivata in una frazione di secondo,mi guardai indietro e poi guardai lo specchio,ripetetti il movimento più volte e il risultato non cambiava.
Ero più veloce del normale, una velocità sovrumana.

Mi fissai nello specchio e i miei occhi erano davvero di quel colore. Non riuscivo a crederci.
Passai le dita sulla mia immagine riflessa in direzione del viso e mi avvicinai ancora...e ancora.
Mi mancò il respiro perché riuscivo e vedere ogni minimo dettaglio di quelle iridi rosse come se le stessi osservando con una lente d'ingrandimento.
Era assurdo ma anche estremamente elettrizzante.

Mi fissai le mani e le strinsi in un pugno entrambe,mi sembrava che la mia forza fosse aumentata,mi sentivo come se avessi potuto abbattere un intero esercito di soldati.

Poi qualcosa mi spinse ad osservare la porta, sentii qualcuno salire le scale del corridoio.

<È assurdo,non posso percepite quel rumore fin quì,le scale sono lontane e la porta è chiusa>pensai confusa.

La porta si aprì lentamente e vidi una figura entrare con disinvoltura.
Una volta alzato il volto verso di me,che ero ancora accanto allo specchio, i suoi movimenti divennero lenti e calcolati.

Sembrava me quando andavo a caccia,quando non dovevo destare sospetti in quei demoni, che erano i miei obiettivi,e quindi mi avvicinavo lentamente e con il minimo spostamento d'aria,per non farmi scoprire.

Corrugai la fronte e portai lo sguardo per terra, comprendendo solo dopo qualche istante tale atteggiamento, sgranando gli occhi al sol pensiero.

<sono io il mostro adesso!>

"Cosa sta succedendo?"chiesi sconvolta,ma non ricevetti risposta,quella figura sembrò studiarmi da lontano.

Avrei voluto capire il perché del suo atteggiamento diffidente nei miei confronti. Sembravo così pericolosa?

Eppure apparentemente non era cambiato nulla in me. Chissà che lui non riuscisse a percepire qualcosa che io non vedevo o non ero ancora in grado di notare.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora