Cap. 4 Una mancanza di credulità [pt.1]

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-Riesci a concentrarti su quello che stiamo facendo?- chiese Curval con scetticismo a colei che avrebbe dovuto aiutarlo in quella faticosissima raccolta dati.

Sabaca lo guardò perplessa -Oh, scusa. Ma cercare di mettere ordine nello studio di Trollux ha dislocato la mia concezione di realtà. La sua stanza è...- cercò di spiegare, tuttavia non poteva riuscirci e quindi si limitò ad agitare una mano nel vuoto, come se volesse dare forma ai pensieri che non riusciva ad esprimere con parole.

Cercò quindi di riformulare la frase -Sua stanza la...- ma si accorse che il significato era snaturato e si interruppe nuovamente.

-Tranquilla- la rassicurò Curval -nessuno può descrivere quello che hai visto in quel luogo, soprattutto tu che in generale non sei capace di sintetizzare pensieri. Devi solo dirmi se riesci a vedere questa griglia di risposte e se riesci a scrivere sui righi punteggiati nelle tabelle- chiese porgendole davanti dei fogli di compilazione statistica.

-Dovrei riuscirci- rispose Sabaca stropicciandosi gli occhi per resettare la sua percezione focale.

-Bene, allora mettiamoci al lavoro- disse Curval sfregandosi le mani. Amava raccogliere minuziosamente informazioni, negli ultimi secoli l'aveva fatto poco: l'arrivo di quelle nuove cavie avrebbe permesso a pieno lo sfogo di quella sua passione.

-Faccio entrare la prima cavia, tu tieniti pronta, non deve essere tralasciato niente- le raccomandò lo scienziato aprendo la porta per fare entrare Gattino.

Sabaca cercò di assumere la posa più pronta possibile, strinse forte la penna tra le dita per essere sicura di non perderla e abbozzò anche un mezzo sorriso di complicità verso il partner, ma non ci riuscì bene e sputacchiò saliva tutto intorno... per fortuna Curval era girato quando accadde.

-Bene, allora siediti qui- disse Curval facendo accomodare il primo soggetto -Ora ti faremo delle domande e poi passeremo alle misurazioni. Ci saranno altre domande e altre misurazioni. Quindi l'inverso, misurazioni e domande, per altre quattro volte forse. Poi passeremo a dei semplici test cognitivi e poi a quelli fisici. Preleveremo campioni biologici per essere sicuri di avere tutto. Dopo di che procederemo...- iniziò a spiegare ma fu interrotto -Cosa si intende per campioni biologici professore?- domandò Gattino alzando la mano con fare scolaresco.

-Bhe, parliamo di sangue, urine e feci principalmente- rispose Curval con aria professionale, contento che qualcuno si interessasse una volta tanto a quello che diceva. Ma la gioia durò poco, poiché Sabaca iniziò a ridere follemente -Cacca e pipì?- domandò.

-Feci e urine- la corresse accademicamente Curval, non capendo cosa ci fosse di divertente -Ah! Ha detto di nuovo cacca e pipì!- riosservò l'aiutante che non stava aiutando, rilanciandosi in una risata ancora più forte, tanto da piegarla in due sul tavolo, poiché i suoi muscoli, scossi dalle risa, non le consentivano più di stare retta.

Curval voleva sprofondare: la sua assistente stava completamente mancando di professionalità e buon costume!

In realtà non era colpa totalmente della povera Sabaca. In quel momento la sua realtà si era ripiegata su sé stessa, rimandandola agli antichi anni quando le parole "cacca e pipì" impersonavano l'ilarità pura, ah era questo il potere del disordine dello studio di Trollux.

-No!- urlò Sabaca rialzandosi -Scusate, ma per un attimo ho visto gelsomini tutto intorno, la mia pelle sembrava morbida come...- ma si bloccò, incapacitata come sempre di sintetizzare concetti.

-Capita a tutti prima o poi nella vita, tranquilla, i gelsomini sono terribili, quando stanno tutto intorno poi...- fece Curval cercando di recuperare la professionalità e dissimulare l'incidente -Okey, quindi, poiché ora è tutto chiaro e abbiamo risolto questo problema botanico, iniziamo!- annunciò.

Ragnarok Love MamboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora