Cap.15 Una mancanza di...[pt.2]

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Cap.15 [pt.2]

Una mancanza di verginità






Nonostante non avesse potuto vedere niente, Curval aveva ascoltato ogni rumore con estrema attenzione. I suoi occhi, per sua incredibile miserabile sfortuna, non riuscivano infatti a penetrare il soffitto della sua cabina, impedendogli di spiare nella stanza in cui Ada e Hydrogeno consumavano il loro desiderio. Tutto quello che era riuscito a fare era stato solamente rimanere in ascolto, esaminando ogni singolo gemito e urlo che aveva scosso le mura della sua stanza, mentre il suo cervello cercava di rielaborare in maniera pudica quello che le due donne stessero facendo.

"Magari saranno cadute e si sono fatte male" pensò in principio, "Forse hanno mangiato della cioccolata troppo buona e il loro palato è in delirio" ipotizzò poi, "Potrebbero essere rimaste colpite dall'estrema comodità del materasso" giustificò quindi. Ah, non importa quanto il frutto può essere marcio, anche se si tratta di una prugna, un innamorato non vedrà mai la sua oscura decomposizione!

Aveva nonostante ciò iniziato a piangere, poiché nonostante si stesse sforzando cercando di essere il più stolto possibile, non riusciva a seppellire nella sua coscienza l'atroce verità sussurrata da quelle grida di piacere erotico. Poi... silenzio.

Quel cambiamento l'aveva leggermente sconcertato, le urla si erano troncate un po' troppo presto, che qualcuna delle due soffrisse di eiaculazione precoce? Improbabile, era sicuro che ad entrambe mancassero fondamentali caratteristiche fisiologiche per la possibile diagnosi di quella patologia.

La cosa però rimaneva strana, il modo in cui quel silenzio si era imposto con rigore matematico sui gemiti d'amore aveva qualcosa di occultamente misterioso.

Magari un ghignante gnomo barbuto era entrato nella loro cabina e ora le teneva in ostaggio, mentre, coi suoi poteri magici, scrutava nelle loro menti per qualche malefico scopo.

Numerose ricerche statistiche affermavano l'esistenza degli gnomi, quindi questa teoria non solo era plausibile, bensì completamente certa!

Doveva andare a salvare la sua Hydrogeno, il dovere di cavaliere innamorato gli imponeva di salire nella cabina della sua amata e battersi all'ultimo sangue con quel perfido mostro. Avrebbe usato la sua fidata penna per sconfiggerlo, gli bastava applicare la giusta pressione nel giusto punto per trasformarla nella spada delle leggende, solo così sarebbe riuscito a togliergli il cappello ed esporre la calva nuca dell'essere diabolico, in modo da costringerlo a scappare nella sua terra gnomica in cerca di un nuovo copricapo.

Certo, la cosa non sarebbe stata facile, quegli esserini erano rapidi, intelligenti e, secondo studi scientifici, riuscivano a plasmare la polvere d'arcobaleno e trasformarla in letali raggi colorati, tuttavia la cosa non lo impauriva e ovviamente non l'avrebbe fermato.

Non uscì quindi dalla sua stanza e salì le scale per spiare le due donne, che idea così lontana dai suoi intenti! Lui era un cavaliere sconfiggi gnomi e il suo dovere gli imponeva di fare irruzione in quella stanza per combattere il male che aveva, con sacro voto, giurato di estirpare.

Fece quindi per abbassarsi, per studiare la situazione attraverso la serratura della porta prima di calciarla e compiere violenta irruzione, ma il suo movimento fu troppo brusco e finì col dare una brutta facciata alla porta, la quale, con suo intenso stupore, si aprì senza opporre minima resistenza.

Curval si rialzò goffamente, poi, quello che vide lo colpì all'animo nello stesso modo in cui l'avrebbe colpito la vista di uno gnomo magico.

Ada si trovava nell'estremità destra della stanza totalmente nuda, seduta su uno sgabello davanti ad uno specchio, completamente assorta dall'indecisione della scelta del rossetto da mettersi.

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