...quindi direi di tornare rapidamente al nostro romantico e determinato capitano, poiché le sue prossime azioni condizioneranno pesantemente il corso futuro della nostra storia.
A questo punto del nostro racconto, egli dava le spalle alla finestra della sala riunioni, dalla quale entrava una leggera brezza cosmica che gli scompigliava i capelli, facendolo sembrare un gallo impettito o un drago cinese. Ah! È una condanna burlona del destino che nelle riunioni più importanti il vento deve sempre andare in giro ad importunare i capelli di qualche importante personaggio ridicolizzandolo. Per fortuna Romeo aveva come vice Jelkins, il quale si affrettò a socchiudere la finestra, in modo da non far cadere quell'importantissimo momento nell'idiozia come troppo spesso accade agli eventi narrati in questa storia.
Chiusa la finestra, il fedele sottoposto ritornò alla destra del capitano curvando leggermente la testa, in attesa che questo proferisse parola. Ma ciò non avvenne.
Romeo si limitava infatti a fissare i convocati in silenzio, spostando lentamente il suo sguardo sui loro volti, come se volesse scrutare nelle loro anime.
I suoi occhi da prima guardarono Jelkins, il quale diventò lievemente pallido sentendosi al centro di tutta quella intensa attenzione. Si spostarono quindi su Burlesque che era troppo assonnato per provare il più minimo sconforto. Quindi indugiarono sulle sorelle moca. Queste indossavano i loro tribali vestiti di foglie e rami e avevano il corpo tatuato secondo antichi riti talmente preistorici che il loro significato era andato perso nel tempo. I loro capelli erano rosso fuoco e sul volto avevano un accenno di lentiggini. Kansas portava dietro il suo arco ...o forse quella era Helsinki ? Cavolo, non voleva passare quell'importante momento ad interrogarsi su questioni così cervellotiche e inconoscibili.
Passò avanti e i suoi occhi incontrarono il suo robusto timoniere (era un pilota ma a lui piaceva chiamarlo timoniere, anche se ovviamente sulla nave non c'era alcun timone) Brand che, irrequieto come sempre, si palleggiava tra le mani la sua pallina anti-stress, sussurrando "vola pupa, vola pupa". Un tipo davvero molto strano, ma incredibilmente professionale e valido a volte (poche volte). Dietro di lui spuntavano il Gourmet e la principessa Gattino XIII "la magnanima". Non riusciva bene a vederli, ma di certo sapeva che come gli altri erano tesi sull'attenti per sapere cosa doveva dire. Si girò quindi alla sua sinistra e vide la principessa de le Antille e notò che gli stava davvero molto vicino. Se fosse stato uno stolto si sarebbe azzardato a dire che ci volesse provare con lui. La cosa ovviamente era completamente impossibile, essendo lui per niente attraente e completamente indegno di stare con una dama di tale raffinatezza e classe. La principessa si era avvicinata in quella maniera solamente per sentire bene il suo discorso, in modo da poterlo ripotare fedelmente nelle cronache che aveva promesso di scrivere: era certamente quello l'unico motivo per cui riusciva ad avere le attenzioni di una così divina creatura (inutile spiegarvi che lo stolto capitano, nel pieno delle sue farneticazioni, non si era accorto minimamente che appena aveva posato il suo sguardo sulla principessa, questa aveva iniziato ad arrossire pericolosamente, tanto da sembrare una vela spaziale priva di sistema di raffreddamento).
Continuò il suo percorso visivo ed arrivò agli "eterni" che aveva scambiato per indigeni aborigeni. Ormai conosceva la loro identità grazie ad un socievole interrogatorio col gobbo, il quale non era stato così stupido da smascherare la copertura di Marie-Antoniette né quella degli imbroglioni e non aveva parlato nemmeno del disperso Badpiece (anche se forse per Badpiece non fu un'astuta omissione, bensì banale dimenticanza). Per sua fortuna infatti l'interrogatorio era durato poco e Romeo non aveva posto domande scottanti, essendo completamente ignaro dell'inganno che gli si tesseva intorno. Anzi, è probabile che se Curval gli avesse confessato la verità, lui semplicemente non gli avrebbe creduto, tanto era ottuso nel suo mito romantico della principessa pura e virtuosa.
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Ragnarok Love Mambo
Science FictionRagnarok Love Mambo è essenzialmente una storia d'amore a tema piratesco e ambientazione galattica. Tutto comincia con una banale domanda "Cosa è l'amore?", domanda a cui le più brillanti menti della nostra specie provano a dare risposta, cimentando...