Cap. 12 Una mancanza di...[pt.2]

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Cap. 12 [pt.2]

Una mancanza di pianificazione nella razzia di tesori preziosi (parte 1)






-Adesso però viene la parte difficile, poiché per quanto i primi due tesori erano abbastanza scontati, i prossimi cinque tesori mi risultano completamente inconoscibili. Quindi mettete da parte la vostra incompetenza e datemi una mano. Cerchiamo di seguire una linea di pensieri priva di idiozie...- quell'ultima frase gli sembrò così estranea dal destino che gli si dispiegava davanti che in preda al panico si buttò a terra in ginocchio, con mani congiunte e sguardo rivolto vero la finestra alle sue spalle -Ah Musa, qui come non mai serve il tuo aiuto, non far degenerare completamente nella demenza questo momento, te ne prego- disse supplicante per poi chiudersi in un religioso silenzio.

La ciurma lo guardò alienata, non capendo il motivo di quell'atto di cieca devozione (gli unici due che potevano farlo in quel momento dormivano, chi sa che risate si sarebbero fatti altrimenti: la loro copertura sarebbe saltata completamente).

-Ragioniamo- disse Jelkins pensoso, cercando di ignorare il comportamento privo di senso del capitano -Una volta trovato il tesoro di Flink, essendo questo il pirata più ricco di tutti, poiché il suo tesoro non è altro che l'unione di tutti i bottini razziati dai pirati in battiti e battiti di Armstrong, saremo davvero super ricchi. Ora cosa fa un pirata super ricco?-

-Una festa ovviamente- esordì il Gourmet, pronunciando quelle parole apparentemente a caso, mentre si destava dal pesante pisolino fin ora schiacciato (fu davvero faticoso schiacciare un pisolino di quella grandezza e mancò poco che ritornasse a dormire per la stanchezza).

Gli occhi di tutti si puntarono su di lui, ma il burlone non se ne curò, essendo troppo impegnato a stiracchiarsi tutto.

-Una festa? Perché un pirata ricco dovrebbe fare una festa?- chiese Romeo incuriosito, l'idea aveva acceso una scintilla nel suo animo.

-Un pirata ricco fa una festa per lo stesso motivo per cui tutti fanno le feste: divertirsi, non pensare alla tristezza esistenziale e decretare la sua importanza- rispose l'imbroglione, mentre col piede punzecchiava la poltrona di Gattino per farla svegliare.

Questa si destò all'istante, anche lei sbadigliando e stiracchiandosi, e sentito quello che il suo socio stava farneticando, capì che era giunto il momento di giocare un po'.

-Ogni degno pirata che si rispetti da feste sulla propria nave! Come il vino che è più buono se bevuto dalla botte! Il carbonio che è più bello se è diamante! E le stelle che brillano bene solo se in realtà sono già morte!- si pronunciò, rafforzando con quegli scientifici e veritieri esempi la tesi del suo complice.

-Vedete, quando si hanno tanti soldi, bisogna spenderli in modo divertente, se no le persone non capiranno mai la tua grandezza- chiarificò il Gourmet, mentre si avviava verso Romeo trasportandosi dietro Gattino.

-Si, ma non ved...- cercò di ribattere Jelkins, ma Gattino gli pose un dito sulle labbra e sussurro un serpentino "shhh", per poi aggiungere -Tutto a suo tempo. Se corri troppo non piaci alle donne, già la tua faccia rotta basta e avanza per farti perdere punti fascino, non peggiorare la situazione!-

-Dare delle feste per un pirata è indispensabile, solo durante un party un pirata può dare sfoggio delle sue ricchezze e raccontare le sue gesta. Vero, ci sono i bardi, ma ragazzi, ragazzi, quale vero pirata rifiuterebbe di raccontare dal vivo le sue eroiche imprese e le sublimi emozioni che provò nel compierle? Non credo di certo il nostro capitano nononono! Una festa è indispensabile se si vuole far in modo che tutta la galassia sappia quanto si è SUPERSTRATOSFERICI!- spiegò il Gourmet.

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