Cap. 19 Una mancanza di...[pt.1]

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Cap.19 [pt.1]

Una mancanza di relazione geologica tra sassi, rocce e pietre



-Il mio nome è Indiana Croft Carter e come suggeriscono i miei vestiti e il mio incredibile carisma, sono un archeologo- si presentò il naufrago. Era passata già qualche oretta dal momento in cui era stato trasportato privo di sensi sulla Sogno d'Estate e aveva preso conoscenza solamente da qualche minuto. Presentarsi non era stata però la prima azione che l'ometto aveva compiuto appena ripresosi dal suo stato catatonico.

Nell'esatto istante in cui aveva aperto gli occhi, riacquistando così coscienza, aveva iniziato ad urlare invocando il nome dei suoi perduti baffi. Si era quindi barricato nel bagno delle donne (ci era piombato con tale fretta e precipitosità da non accorgersi di appartenere ad un altro sesso) e con solamente l'uso delle sue lunghe e taglienti unghia, si era acconciato la peluria facciale in modo consono al suo esuberante stile.

Quando era uscito, era stato immobilizzato, sedato e solo ora aveva iniziato a parlare di cose sensate, decidendo di presentarsi.

-Mi scuso per la mia mancanza di manierismo accademico. Sono un professore, un docente e un galantuomo; e mi duole che la prima impressione che ho dato della mia persona sia stato un atto di mediocre svenimento, seguito da uno di folle delirio stilistico. Sono stato davvero, davvero, davvero molto per intenderci, sgarbato e imperdonabilmente maleducato- ammise senza smettere per un solo momento di arricciarsi i lunghi baffi da hipster impertinente.

-Solo, è veramente necessario tutto questo?- chiese poi riferendosi alla sua situazione.

Il professore era stato infatti legato al letto dell'improvvisata infermeria di bordo da grosse pesanti catene, le quali gli impedivano qualsiasi movimento che non fosse quello di trastullarsi i baffi e respirare (azioni necessarie che ad ogni modo compiva con non poca difficoltà, soprattutto la seconda).

-Hai profanato il bagno delle donne! L'hai completamente inzozzato con la tua sudicia peluria maschile!!!- lo accusò Helsinki cercando tra gli strumenti di cura la siringa dalla punta più lunga ed affilata: il paziente aveva bisogno di un'iniezione di puro dolore.

-Oh suvvia, la divisione dei generi è una teoria obsoleta, sostenuta solamente dai venditori di water e lavandini per incrementare le loro vendite. Ogni water è cesso del mondo, indip...- ma la sua sapiente spiegazione fu interrotta da un forte dolore fisico, che richiese come immediato sfogo un suo poderoso urlo.

-Oh no, non soffrire! Ecco prendi la medicina...- esclamò con falsa preoccupazione Helsinki riaffondando la siringa (che non conteneva assolutamente nulla) nella soffice carne della sua vittima.

Il povero archeologo si sforzò con tutto sé stesso di non urlare, tuttavia il medicastro sapeva fin troppo bene come non fare il suo lavoro e fu così che un altro selvaggio urlo scaturì dalla gola dell'inerme paziente. Andarono avanti in quel modo per un'altra dozzina di volte, lei ad infilzare, lui ad urlare, finché Romeo non fece il suo ingresso nell'infermeria (che ora era diventata mattatoio).

-Cosa sirena puttana sta succedendo in questa nave infernale? Avete risolto l'enigma della scatola di Lemarchand e richiamato i Cenobiti nella nostra dimensione?!- chiese ironicamente sconvolto (ben sapeva che nessuno sulla nave aveva le capacità di risolvere il complesso rompicapo), ma realmente indispettito.

Helsinki si girò verso di lui simulando grande disperata tristezza -Oh capitano signore!- esclamò gettandosi tra le sue braccia -Che cosa terribile! La struttura anatomica di quest'uomo è stata completamente sconvolta dalla filosofia empirica esistenziale di quelle orribili bestie. Ho dovuto operare di urgenza e togliergli tutti i coccigi meno uno per evitare il collasso totale-

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