Cap. 5 Una mancanza di convergenza di opinioni [pt.2]

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Marie-Antoniette era letteralmente incapace di rielaborare il terribile racconto di quel mostro. La donna che aveva davanti si era macchiata della morte di centinaia se non migliaia di persone solamente per un capriccio suggeritole da qualche delirio onirico allucinato. La "piccola incomprensione" era un brutale pluri-omicidio di massa, cavolo quel mostro demoniaco era anche peggio di quello che aveva fatto intendere ad un primo impatto.

-Figo, io non sono mai andata ad un party- confessò Hydrogeno malinconica, rimuginando sul suo passato adolescenziale.

-Che eretismo che sentono le mie orecchie. Rimedieremo subito, appena mi scongelo dal sonno eterno ne facciamo uno di 240 giorni, mi sento ancora un po' intorpidita dopo un sonno di qualche eone- promise il mortale destino il mostro.

-Sarebbe molto bello...- rispose la chimica con un lieve filo di voce che trasudava imbarazzo riconoscente.

La dama si girò di scatto verso la sua compagna e notò che questa tra il suo bianco neve assumeva una leggera sfumatura di rosso. Realizzò con molta malinconia che a differenza sua, la collega era finita in pieno nella trappola di flirt dell'astuta predatrice. Cercò di dire qualcosa sulla questione o di rindirizzare il discorso, ma una voce tuonò nella stanza -Ora basta! Tutti fuori, il circolo degli stupidi eroi di guerra è sciolto-

I quattro si avviarono verso l'uscita senza dirsi una parola. Hydrogeno cercò di affrettare il passo cercando di evitare di passare troppo vicino ad Ada, ma non potette fare nulla contro la sua scaltra destrezza. Con un rapido movimento, la predatrice si infilò tra Badpiece e Marie-Antoniette e prese la mano della preda intrecciando le sue dita con le sue. Sollevò le mani così congiunte all'altezza degli occhi della sua vittima, in modo che questa fosse costretta a guardare la maniera in cui le loro dita si univano riempiendo gli spazzi vuoti tra le dita dell'altra, come se fossero due insiemi complementari.

-Si- disse Ada studiando l'intreccio- Credo che le nostre mani intrecciate siano abbastanza complementari, anche se la tua mano non è piacevole come la mia al tocco-

Avvicinò poi l'intreccio verso di lei in modo che le dita della preda le sfiorassero le rosse labbra e ci alitò lentamente sopra, impregnandole col respiro della sua anima interiore.

-Sono curiosa di sapere cosa toccherai dopo- le disse quindi sciogliendo il legame e allontanandosi.

Fu però fermata da un imponente Bokozugo -E no cara, hai un'ultima convergenza di opinioni da raggiungere- le disse indicandole un furioso e incazzato Curval, che aveva visto tutta la scena, precedentemente narrata, compiersi e di certo non l'aveva presa in un modo molto positivo.





Quando furono seduti da soli nella stanza l'uno di fronte all'altra, Curval dovette trattenersi non poco dalla folle voglia di ficcare le sue penne da tasca nelle orbite del mostro fino a trapanarle il cervello.

Cercò di dissimulare la sua furia mettendo da parte la scena a cui aveva assistito e cercò di fare una domanda generica e casuale, per rompere il ghiaccio e studiare le mosse della sua avversaria.

-Ti interessano le donne?- chiese tradendo apertamente le sue intenzioni di qualche secondo prima.

Ada lo guardò con sufficienza, la domanda era inutile -Mi interessa tutto quello che posso amare e che può ricambiare il mio amore- rispose, rimarcando l'ovvia futilità del genere nei suoi appetiti sessuali.

Curval fu definitivamente scosso: il peggiore scenario si era manifestato, la scena di prima non era una semplice coincidenza! (come faceva poi ad essere una semplice coincidenza una cosa del genere, ah solo chi è follemente innamorato non riesce a vedere il marcio nella prugna).

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