Cap. 1 Una mancanza di numeri [pt.2]

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-Un battito di Armstrong, fine dell'esperimento-

Per qualche secondo le entità rimasero ferme, immobili, come congelate nel tempo, incapaci di capire cosa fosse realmente successo. Scese una specie di calma a cui seguì quasi subito una violenta tempesta, poiché Bokozugo si alzò di bottò, scaraventando Tasha violentemente a terra, e urlò con tutta la forza che aveva nell'anima -Dannato!!! -

-Dannato, dannato, dannato!!!- continuò a gridare con tale forza da squarciare lo spazio, neanche fosse il ruggito del Leviatano (naturalmente non abbastanza da distogliere Trollux dalle sue visioni).

-Tu fai perdere tempo a me? E io ti cancello dal tempo stesso- e dichiarato ciò, si avvicinò al suo trono di ferro, premette un pulsante e dopo aver detto -Distruggi pianeta!- lo schermo-finestra fece zoom out per mostrare la triste conseguenza di quell'ordine.

-Si brucia! Non mi importa se sei fatto d'acqua, brucia!- ripeteva "il gran duca" esortando le fiamme che stavano divorando la massa del pianeta.

-Oh nononono, amore. Oh nononono, amore. Oh nononono, amore. Oh nononono, amore- iniziò a ripetere Tasha alzandosi e abbracciando Bokozugo dolcemente, cercando di calmarlo.

-Sediamoci amore, ti amo, susu. Sediamoci amore, ti amo, susu- continuò conducendo il suo padrone verso il trono.

-Devo dire che aver distrutto il pianeta è un bel problema- osservò Trollux destandosi dal sogno -Credo che sarà molto difficile trovare qualcosa di simile in tutta la galassia. E non è detto che ne esista un altro comunque-

-Ne costruisco in serie quanti ne vuoi. In soli tre giorni, ti faccio avere un altro universo pieno di pianeti uguali a questo e ne distruggo tutti meno uno. E se l'esperimento va di nuovo male, posso rifarlo per un numero più che illimitato di volte- gli rispose Bokozugo sorridendo, poiché il nucleo del pianeta aveva iniziato il collasso temporale.

-Non credo sia necessario {Ed ecco che iniziano a parlare... davvero tutto questo non è richiesto e non siete costretti a leggerlo. Certo, magari qualcosa di geniale c'è, ma se state semplicemente dando un'occhiata superficiale a questo scritto e non vi interessa, saltate al simbolo riassuntivo ":O***" dovrebbe essere tipo qualcuno che perde polvere di stelle dalla bocca... bho non so... seguite la polvere di stelle!}- disse Hydrogeno osservando un'ampolla che conteneva un liquido azzurrognolo -Se non abbiamo ottenuto niente, vuol dire che ciò non porta a niente. Un risultato scientifico è vero solo quando tutti gli esperimenti sono veri e averne uno falso dimostra che stiamo sbagliando. Del resto i miei dati erano sballati fin dall'inizio, è stato un continuo capovolgersi per tutto l'esperimento. Ho come risultato finale un'inversione polare del cielo con il mare e del mare con il cielo-

-Concordo- confermò Curval annuendo convinto, anche se in realtà non capiva nulla di quello che la scienziata diceva o della faccenda in generale. La sua era mera e bieca adulazione amorosa per entrare nelle grazie del suo amore.

-Pure a me- sintetizzò Badpiece, odiava parlare con quelle persone, quindi quella sarebbe stata l'unica cosa che avrebbe detto in quella conversazione, tre parole coincise che esprimevano il risultato di un esperimento durato un battito di Armstrong (5 secoli all'incirca): l'efficienza in persona.

Calò quindi per po' un silenzio pensieroso, dove ognuno valutava il da farsi considerando le varie possibilità, poi un -Mmmmmmmmh- lo ruppe e gli occhi incuriositi di tutti si posarono su Trollux, che stava guardando lo spazio stellato fuori dalla finestra-schermo (poiché del pianeta ormai non rimaneva più nulla).

-Curioso- disse infine -Se il risultato che abbiamo è l'opposto di quello che dovremmo avere, significa che in una realtà al contrario staremmo festeggiando, bevendo il più buon idromele della galassia. Quindi credo che il tutto sia ricollegabile ad una questione di..."intenti"...-

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