Cap. 8 Una mancanza di determinazione [pt.2]

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-Amore ti amo!- urlò disperata Tasha al suo padrone, un attimo prima che Romeo estrasse il pugno dal suo stomaco, prendesse il suo busto tra le braccia e stringesse fino a farle saltare via la testa, che finì ai piedi del terrorizzato Bokozugo.

-Okay, forse la situazione è stata sottovalutata da entrambi in un primo momento. Ma come potevo sapere che tu non fossi un folle, ma un vero capitano pirata? Andiamo, ho tanti tesori sulla nave, quindi rielaboriamo un attimo la situazione- disse questo cercando di trovare un accordo diplomatico.

-Io non sono un pirata, non ci sono più pirati ormai. Quell'era è finita dopo che la nave "Miagolio Nero" della regina pirata "Marrr della polvere di stelle" andò dispersa nel grande Hazzard Collisions insieme alla mappa che conduceva al tesoro del precedente re "Flink sussurra morte"- lo corresse Romeo (conosceva a memoria ogni leggenda su ogni singolo pirata della galassia e parlarne gli infuocava sempre l'animo, ah quanto amava i pirati, gli sarebbe piaciuto davvero tanto essere un valoroso pirata romantico).

-E davvero pensi di potermi comprare con degli sporchi soldi macchiati dal tuo capitalismo? Ancora non hai capito il motivo per cui mi sono spogliato?- chiese Romeo avvicinandosi sempre più a Bokozugo.

-In guardia!- gridò appena fu abbastanza vicino per dare il via al vero scontro. Bokozugo alzò le braccia creando un muro di difesa tra lui e il suo avversario, ma fu inutile, poiché questo con un colpo glielo spazzò via. Privo di difese venne colpito prima allo stomaco e poi alla testa. Se però riuscì ad incassare il primo colpo sommariamente abbastanza bene (si limitò a piegarsi in due mentre vomitava sangue e viscere), il secondo fu decisamente più letale. Il pugno di Romeo infatti, spaccatogli il cranio, si andò ad affondare nella sua molle materia cerebrale.

Sottostando a quel violento urto, la sua testa si abbassò di scatto e inutile fu il suo tentativo di rialzarsi, poiché le sue gambe cedettero e finì a terra morto, mentre il cervello gli fuoriusciva dalla scatola cranica.

-Non vi è gloria nell'abbattere un avversario debole, neanche se questo è un capitalista...per questo oggi non sarà un giorno glorioso, ma uno giusto- decretò con un filo di malinconia il vincitore -Ora Vodka!- ordinò poi tendendo la mano.

Burlesque si affrettò a porgere al suo valoro capitano quanto chiesto e Romeo non ci pensò due volte a prendere il grosso calice e berne avidamente.

-Dopo aver assistito a questo scontro mi chiedo se è valsa davvero la pena scappare da quello scimmione- disse Ada, ancora stupita dallo schiacciante risultato dello scontro; stupita ma non colpita, per colpirla non bastava così poco.

-Non è la stessa cosa signorina, vedete, è tutta una questione di determinazione. La vera forza degli esseri umani riesce ad uscire solo quando questi sono davvero determinati a volerla usare per compiere azioni per loro indispensabili- le spiegò Romeo facendo segno a Burlesque di riempirgli di nuovo il bicchiere.

-Voler combattere per non finire nelle fauci di una colossale scimmia aliena puzzolente non è qualcosa di indispensabile?- domandò Ada un po' confusa da tutte quelle frasi così piene di sé.

Romeo non le rispose subito poiché stava ancora bevendo, amava il modo in cui la vodka liscia si mischiava a quel veleno per zanzare. Finì quindi di bere e spaccò il bicchiere a terra in un gesto di fiera virilità -Ci sono cose che per un uomo sono più importanti della sua vita. Per me ad esempio uccidere una scorreggia capitalista è tutto, insieme a difendere una fanciulla in pericolo naturalmente. Ahimè, si tende a dare troppa importanza alla vita, ma a cosa serve vivere se non si può farlo degnamente e con onore?- chiese con enfasi retorica il capitano. Stava per continuare la sua elucubrazione esistenziale, quando si accorse di un leggero lamento piagnucoloso.

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