Cap. 7 Una mancaza di olfatto [pt.1]

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La lussureggiante giungla era diventata un letale campo di battaglia che reclamava la morte degli sconfitti per la gloria dei vincitori. Ogni pianta e filamento d'erba tremava alla vista dello scontro e ben sapeva che da un momento all'altro si sarebbero potuti tutti ritrovare, tra una fiammata ed un'esplosione, nel paradiso vegetale (sempre se qualcosa del genere esista).

Gli eserciti schierati per lo scontro avevano entrambi un'infinità di uomini e ingenti risorse belliche, due eserciti ma un unico scopo: conquistare il cuore di Hydrogeno.

I generali dei due schieramenti erano Ada "dall'impassibile ed ironico contegno che guarda gli altri con sufficienza" e Curval che non aveva avuto il tempo di darsi un soprannome da battaglia, essendo troppo occupato a riorganizzare le sue oziose truppe. Queste vagavano per il campo base nel completo sbaraglio, totalmente indisciplinate: le parole discorsive si erano rintanate terrorizzate nelle loro tende a piangere e i complimenti, nonostante fisicamente temprati, non sapevano usare i loro fucili con accuratezza e precisione, incapaci di colpire l'obiettivo neppure di striscio (erano infatti così pieni di sé che tutto quello che facevano era uscire allo scoperto e sparare raffiche di mitragliatore in aria, urlando qualche strano inno di guerra, patetici...). Ma era l'ironia relazionale a trovarsi nello stato peggiore: magra e scarna, se ne stava nel fango completamente tremante e abbattuta dalla vista della grave inevitabile sconfitta.

Ada guardava tutta quella situazione con scherno, avendo il migliore esercito sottoposto al migliore addestramento, ma nonostante questo suo notevole vantaggio, per tutta la durata della passeggiata, non schierò neppure una volta la sua armata.

Per lei quella guerra era uno scherzo e come in ogni scherzo non ci si diverte se non si gioca.

Decise quindi di congedare tutti i suoi uomini e una volta svuotato così il campo base, uscì sulla terra di nessuno dove iniziò a passeggiare spensieratamente, fischiettando allegri motivetti.

Il comandante Curval, vedendo la poca serietà bellica dell'avversaria, aveva sbraitato delle atroci offese e si era affrettato a schierare un plotone di cecchini per abbatterla: ma fu inutile.

I raggi laser e gli altri impulsi colorati sembravano essere deviati dalla sua aura ironica come un effetto magnelletronico (o semplicemente la mira dei suoi soldati faceva veramente schifo).

Vedendo il misero fallimento dei suoi sottoposti, Curval li licenziò tutti in tronco e decise di occuparsi personalmente della questione. Bellicoso e guerrafondaio, si diresse verso il nemico brandendo la sciabola del comando (un'arma con valore puramente simbolico realizzata in bernio, donata al generale dopo la registrazione del suo esercito nel registro ufficiale).

Ada, vedendolo arrivare carico di ira e voglia di uccidere, gli aveva sorriso spalancando le braccia per accettare i suoi colpi, che non sarebbero di certo tardati ad arrivare. Con un rapido movimento verticale infatti Curval colpì Ada tranciandola perpendicolarmente a metà.

Le due Ada-metà così ottenute scossero la testa, risero e si riunirono schernendo il vano tentativo di attacco. L'Eterno però non si perse d'animo e decise di riattaccare ancora e ancora e ancora e ancora e ancora...ma ogni suo singolo colpo fu fiacco e il suo avversario tornò sempre a ricomporsi.

Gli sembrava di combattere con delle sabbie mobili che riuscivano ad assorbire ogni suo sguardo, ogni sua presa di posizione, vanificando completamente ogni sua azione.

La passeggiata (o scontro) continuò in questo modo per circa un'oretta, quando il gruppo decise di riposarsi vicino ad uno dei tanti ruscelli che scorrevano su Tettaverde.

Hydrogeno approfittò della situazione per campionare i cristalli nell'acqua, cosa che permise ai due generali di rimanere soli, consentendogli di fare una piccola riunione inter-conflitto.

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