Yoongi guardava il soffitto, quello stupido soffitto bianco. Il divano di casa Kim era troppo scomodo per la sua vecchia schiena. Si era già pentito di aver lasciato il letto a Jimin.
Jimin.
Ultimamente quel nome ricorreva sovente nella sua testa. E sapeva anche il perché. Era stato messo in secondo piano dal ragazzo. Il piccolo ed indifeso Jimin ora aveva un altro preferito: Jungkook.
Dopo l'incidente nella casa, Yoongi era diventato il suo eroe. Ricordava i giorni in cui Jimin correva da lui con un disegno tra le dita paffute. Qualcuno lo avevano anche appeso. La maggior parte ritraevano Yoongi e Jimin mentre si tenevano per mano.
Gli vennero in mente i Natali in cui Jimin gli regalava un nuovo accendino, mentre Yoongi gli prendeva sempre qualcosa con cui si poteva disegnare o colorare. Erano cose da poco, ma avevano un immenso significato.
Più delle fruste che Taehyung regalava Jungkook. Il ventitreenne sospettava che fossero una tacita richiesta di diventare più intimi. Ma Jungkook pensava sempre e solo ad infilare la testa tra due cosce. Non importava se di uomo o di donna.
Ma questo è un altro discorso.
A Yoongi mancava quel piccolo Jimin, spesso fastidioso, che gli ronzava intorno. Se lo avesse trovato alle tre di notte sveglio, lo avrebbe costretto a dormire nel letto con lui.
Perché si, Jimin e Yoongi dormivano insieme. Ma solo quando Jimin lo chiedeva espressamente. Si addormentavano insieme, con il piccolo che teneva la testa sopra il più grande.
Ma poi Jimin cambiò, e Yoongi non seppe darsi una spiegazione. Vedeva come il piccolo si avvicinasse a Jungkook, anche se, questo, non sembrava notarlo.
Inizialmente pensò fosse per gli ormoni dell'adolescenza. Ma poi si diete dello stupido da solo. Jimin era casto.
O no?
Ma vedere come Jimin tremasse quando Jungkook gli toccava i fianchi o le ginocchia... Era come se gli mandasse la testa sotto sopra. Sentiva di dover tagliare le mani a Jungkook e stringere nuovamente a se il suo piccolo.
Era geloso? Si, geloso marcio.
