Ed eccolo lì, seduto nella sua macchina mentre aspettava che Jimin finisse di salutare sua madre. Era stata un'angoscia stare in quella casa, specialmente per Yoongi.
La cena la passarono quasi in totale silenzio. Solo la signora Park parlava ogni tanto, senza mai accennare nulla sul rapimento. Il signor Park continuava a fissare male il maggiore della coppietta. Mentre i fratello minore si faceva gli affari suoi.
La notte avevano dormito nella vecchia cameretta di Jimin. I genitori avevano preparato il letto per il figlio e una stuoia malconcia per il rapitore.
Sì, rapitore.
Perché, per quanto Yoongi non contrasse nulla, lui fu considerato come l'artefice di tutti i guai dei Park. Dalla scomparsa del figlio, fino alla crisi finanziaria dovuta alle ricerche, disperate, che avevano compiuto.
Tuttavia Jimin, sentendosi solo, si intrufolò nel "letto" dell'amante in piena notte. Si erano scambiati qualche bacetto, ma nulla di ché. Erano pur sempre in casa di uno dei due. Con i genitori del minore nella camera affianco.
La colazione del giorno dopo fu esattamente come la cena; passata in totale silenzio. Era uscito fuori anche un argomento che lasciò di stucco Yoongi: l'istruzione di Jimin.
Non ci aveva mai dato peso, soprattutto perché lui stesso aveva odiato la scuola. Ma, a detta della madre, a Jimin piaceva molto imparare cose nuove. Sembrava anche fosse portato per lo studio. Purtroppo, dato il rapimento, il minore non poté più frequentare la scuola.
Sebbene Jimin non sembrava particolarmente preoccupato per tutto ciò, Yoongi si sentì particolarmente in colpa. Lui aveva avuto la possibilità di studiare. Stava addirittura frequentando l'università; anche se stava seriamente pensando di abbandonare gli studi.
Si sentiva in colpa perché lui aveva ciò che, in realtà, non voleva. Mentre Jimin non aveva qualcosa che, ingiustamente, gli era stato tolto. Probabilmente avrebbe voluto studiare. Sicuramente aveva già un sogno su che cosa volesse fare da grande.
Quel giorno.
In quel momento.
Yoongi decise che si sarebbe davvero preso cura di Jimin.
Non solo come un partner.
Ma anche come un padre o un fratello maggiore.
Sarebbe diventato uno spunto di vita per lui.
Perché con Jimin si sarebbe impegnato seriamente. Il suo piccolo non era un giocattolo. Non lo avrebbe abbandonato tanto facilmente. Questa era una promessa.
Lo sportello della porta si aprì, permettendo al sedicenne di entrare nella macchina. Il suo volto non era di una persona gioiosa. Sembrava quasi ferita, delusa forse.
-va tutto bene? Non essere triste. Tra un mese rivedrai tua madre, glie lo hai promesso- parlò Yoongi. Non riusciva proprio a capire il minore. Perché quella faccia? Aveva forse fatto qualcosa di male. Avrebbe dovuto lasciarlo andare da solo?
-scusa- riuscì solo a dire Jimin. La testa china e gli occhi lucidi.
-non saremmo dovuti venire- continuò poco dopo, tirando poi su con il naso. Anche lui si sentiva in colpa. Aveva solo pensato a quello che voleva lui. Si era totalmente scordato di come avrebbe potuto sentirsi Yoongi. Aveva visto bene gli occhi accusatori dei genitori. Loro odiavano il maggiore. Era palese.
-ma che cosa stai dicendo? Sei stato tu a voler venire qui e io sono felice di averti accontentato- rispose Yoongi, mettendo in moto l'auto e partendo. Direzione casa.
-ho visto come ti guardavano. Loro ti credono una cattiva persona, ma non lo sei- solo in quel momento Jimin alzò lo sguardo verso il compagno. Gli occhi erano lucidi e le guance arrossate.
-non sono una brava persona Jimin- rispose freddo il maggiore, lasciando di stucco il più piccolo.
-do fuoco alle case con delle persone dentro. Sono più di cinque anni che lo faccio. Nessuno del gruppo è una brava persona- tentò di mettere le cose in chiaro.
-no! Non è vero! Voi siete la mia famiglia- ribatté Jimin.
-io, Namjoon e Jungkook siamo dei pluri omicida. Hoseok ha decine e decine di accuse tra stalking e molestie. SeokJin ha rapito centinaia di bambini per poi rivenderli. Taehyung ha hackerato dozzine di volte i server militari per scopi che nemmeno puoi immaginare. Ora dimmi, siamo o non siano delle brave persone? - no, non si stava contraddicendo. Se voleva proteggere Jimin, doveva farlo anche dal gruppo stesso. Passarono alcuni minuti di totale silenzio, poi Jimin rispose con decisione.
-ho rubato oggetti che ci hanno fruttato migliaia di soldi. Anch'io ho delle accuse di violenza.- inutile dire che Yoongi non si sarebbe mai, e ripeto mai, aspettato una risposta simile.
-questo non mi rende migliore di voi; anzi. Io sono come voi. Ho meno esperienza alle spalle, questo è vero. Ma sto imparando dai migliori. E non sarà per una vita normale che io vi lascerò-
Sono in ritardo. Ma ormai dovreste aver capito che no so organizzarmi.
Visto che il capitolo ne parla, com'è andato quest'anno a scuola?
Io ho finito le superiori e sono uscita con 72.
Sarebbe bello conversare con voi, sapete? Dovrei trovare un modo