Si erano fatte ormai le otto di sera passate, il piccolo Jimin stava guardando i cartoni animati sul cellulare di Jin. Era seduto sul suo letto, il telefono stretto nelle manine paffute e la schiena comodamente distesa sul materasso.Intorno alle sette gli era venuta fame ed era andato a chiedere a Seokjin di preparare la cena. Raggiunta la cucina aveva trovato tutti i grandi, con l'aggiunta di Hoseok e di un nuovo ragazzo di nome Taehyung, discutere animatamente attorno al tavolo. Non essendo stato notato nel momento in cui era entrato, aveva deciso di bussare sullo stipite della porta, per rendere nota la sua presenza. Dopo la piccola domandina, Namjoon gli aveva detto, con voce ferma, che avrebbero mangiato non appena si fosse risolta una cosa. Jin aveva alzato gli occhi al cielo ed era subito corso a coccolare il suo principino, promettendogli del buonissimo ramen, se fosse rimasto nella sua camererra ad attendere pazientemente.
La porta si spalancò di colpo, rivelando la figura slanciata di Jungkook, con un lieve sorriso sulle labbra. Si avvicinò al piccolo e si sedette al suo fianco.
-allora chim chim, piaciuto il lecca lecca? - chiese, facendo stoppare la puntata del cartone animato, ormai giunta al termine.
-si, molto. Ma vorrei il ramen e Jin mi ha promesso- piagnucolò il bimbo.
-allora sono felice di dirti che la cena è pronta, oggi mangiamo tutti insieme- rivelò il più grande, con un sorriso che rivelò a Jimin quella graziosa dentatura da coniglio. Il piccolo sorrise di rimando e, insieme, si alzarono per andare nella grande cucina.
-non sei curioso di sapere si che cosa stavamo parlando?- chiese all'improvviso Jungkook. Il bambino scosse la testa dando una risposta negativa. In quel momento fecero il loro ingresso nella stanza dove si sarebbe tenuta la cena e nessuno dei due parlò più dell'argomento.
Jimin corse a restituire il telefono a Jin, che gli riservò un caloroso sorriso. Subito si sedettero tutti a tavola. Si poteva sentire chiaramente la tensione che aleggiava in quella stanza, persino Jimin la sentiva. Si era seduto tra Jin e Hoseok e nemmeno quest'ultimo osava dire nemmeno una parola.
-secondo me è una puttanata- saputò, infine, con tono acido Yoongi, non curandosi della presenza di un undicenne.
-Yoongi!- lo rimproverò Seokjin, sbattendo le bacchette sul tavolo. -modera il tuo linguaggio- continuò.
-non sei mia madre. E non sei nemmeno la sua- rispose il corvino, alludendosi al moretto.
-mi rode ammetterlo, ma Yoongi ha ragione- si intromise Namjoon, continuando tranquillamente la cena. -Jimin, finisci di mangiare, vatti a lavare i denti e poi fila a letto. Domani a colazione ci beviamo una bella spremuta e parliamo di una cosina. Una cosina che devi fare e che farà tutti noi molto felici- continuò, senza nemmeno guardare il ragazzino.
-Namjoon è ancora piccolo- si intromise Hoseok, nel tentativo di dissuadere quelle che, a tutti gli effetti, era, ed è ancora, il loro leader.
-il mio primo "lavoretto"- disse Taehyung, stando attento a non dire nulla per cui sarebbe potuto essere rimproverato dal maggiore -è stato quando avevo appena compiuto nove anni, due in meno di lui-
-ok, ma non tutti sono cresciuti in una famiglia come la tua- puntualizzò Jungkook.
-ma ora la sua famiglia siamo noi- infine a parlare fu Namjoon, alzando gli occhi verso Jin -non è forse vero?-
Non ricevette alcuna risposta dal diretto interessato, tanto meno altri tentativi di persuasione da parte di Jungkook o Hoseok, senza parlare di Jimin, il quale si era del tutto pietrificato dopo aver intuito che, l'oggetto della discussione, era proprio lui.
-allora è deciso. Jimin, domani mattina ti spiego cosa devi fare. Vedi di dare del tuo meglio- detto questo, la cena tornò ad essere silenziosa come prima.
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