8. Troppo tardi per i ripensamenti.

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Quella sera, dopo aver mangiato una pizza al volo, accendo la televisione, con l'intenzione di vedere qualche film.

Invece, faccio zapping per un'ora intera senza trovare nulla di interessante e, quando alla fine lascio una commediola idiota, mi addormento, aspettando di sentire i rumori della festa dei vicini.

Che arrivarono.

Ma scivolai nel sonno velocemente, così dormo profondamente, senza essere disturbata.

La mattina dopo non mi alzo per correre, talmente stanca ero.

Accendo il telefono e vi trovo tre messaggi da Ruth.
Aria, non riesco a dormire, continua a tornarmi in mente lui!
Ho paura di essermi innamorata, pure se non lo conosco! Colpo di fulmine, credo!
Posso passare domani? Magari riesco a beccarlo...

Sospiro, frustrata. Ruth è completamente andata.

Tutta colpa di Luke, invece di fare il galletto con la mia amica poteva stare zitto e farsi gli affari suoi!
Smettila. È una tua amica, mi dico, perciò premo il tasto sui messaggi e le dico che sì, certo, ovvio che può venire qui. È sempre la benvenuta.

In quel momento sento il campanello suonare.

Sbuffando, vado ad aprire, noncurante del fatto di indossare solamente pantaloncini e canottiera.

È il ragazzo con la bandana, Ashton.

"Uhm, ciao!" dico, titubante.

Lui mi rivolge uno di quei sorrisi disarmanti e dice, allegramente: "Ciao Aria! Ti andrebbe di venire a pranzo da noi?".

Rimango sbalordita. Che cosa ?! A pranzo con loro?!

"E perchè?" domando, repentinamente.

Ashton rimane spiazzato. Non é chiaramente ciò che si aspettava di sentire.

"Beh, perchè... Sei la nostra vicina di casa... Non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci bene..." farfuglia, nervoso. Punta gli occhi su di me e dice: "Perchè no?".

Scrollo le spalle. Perchè dovrei accettare? Da quando sono venuti qui non mi hanno portato altro che guai.
Perchè non dovresti accettare ?, dice una voce nella mia testa.

Ci rifletto un secondo. In fondo Ashton ha ragione, non ci siamo ancora conosciuti bene. Magari sono okay. Tuttavia la mia bocca agisce prima del mio cervello.

"Verrò." dico, prima di rendermi conto delle parole che sono uscite dalle mie labbra.

Troppo tardi per i ripensamenti.

Ashton s'illumina di nuovo in un sorriso e si sistema la bandana in testa. Ma la indossa sempre, insomma? Non la potrebbe togliere? Secondo me ci dorme anche.

"Perfetto. Vieni a mezzogiorno" dice, prima di incamminarsi verso casa.

Con un sospiro profondo, chiudo la porta e mi dirigo in camera.
Forza, Aria, mi dico, con forza. Sono dei ragazzi giovani. Può darsi che siano simpatici, non li conosci bene. Questa sarà la prova del nove. Vedrai come si comportano.

In quel momento mi viene in mente un'immagine buffissima del Polipo Vivente Chiamato Michael, con il grembiule da cucina e il mestolo sporco di sugo in mano.

Scoppio a ridere, e con umore decisamente migliorato, mi dirigo verso l'armadio.

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora