27. Come ho fatto a fidarmi di Ruth?

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Una pugnalata al petto mi avrebbe fatto meno male.

Tutto sembra andare al rallentatore. Le persone attorno a me che strillano, battono le mani e ballano, il mio cuore che, ne sono certa, sta andando in frantumi, persino le bocche di Ruth e Luke che danzano attaccate. 

Sto sognando, non può essere vero, penso pateticamente. Non ce la faccio. Non ce la faccio a pensare di stare davver vivendo quella scena.

Sento sulle labbra un sapore salato e bagnato, che mi riporta alla nuda e cruda realtà. Non mi sono nemmeno accorta di star piangendo, anche per colpa di questi fastidiosi fumi che aleggiano nella stanza.

Voglio andare via, via di qui! Basta, non posso più sopportare una simile vista!, pensa il mio cervello, ma le gambe non rispondono al comando. Mi sento come una gazzella, di fronte al leone che tra poco la sbranerà e che, invece di correre, rimane ferma a guardare lo splendore e l'orrore a cui è davanti.

A un certo punto, Luke alza lo sguardo, senza però staccare le labbra da quelle di Ruth. Cerco inutilmente di muovermi, ma le gambe sono rigide come il marmo, e il ragazzo incrocia il mio sguardo. 

Improvvisamente, si stacca dalla bocca vorace della mia ex migliore amica, e impallidisce. Ruth, d'altro canto, sembra non farci caso, e, dopo aver lanciato un'occhiata talmente dolce da farmi nauseare a Luke, va in mezzo alla folla, che l'acclama come non so quale regina.

Il ragazzo mi guarda. Sembra triste, sul punto di piangere. Ma forse sono io che, tra le lacrime, lo shock e i fumi che m'irritano gli occhi, sto immaginando tutto. 

Posso giurare di averlo visto scuotere la testa, ma non ho modo di approfondire, perchè proprio in quel momento le mie gambe decidono di muoversi, e in un batter d'occhio mi ritrovo a sgomitare e correre all'impazzata. Quando raggiungo la porta e mi catapulto fuori, non mi fermo, e continuo a correre verso casa. Solo quando sono dentro le mie quattro mura, mi getto sul divano e scoppio a piangere.

Come ho fatto a fidarmi di Ruth? E' sempre stata solo una stronza. Mi ha usata per potersi avvicinare a Luke e ai suoi amici, per farmi ingelosire e intristire. E io sono stata una stupida, una fottutissima stupida, a darle retta e non allontanarla subito.

Chiudo gli occhi, cercando di pensare ad altro, ma niente: più cerco di dimenticare quella dannata scena, più s'imprime nella mia mente il bacio di Luke e Ruth, le loro bocche unite, i loro corpi avvinghiati e le loro lingue attoricigliate. 

Piango per un'ora intera, e, quando mi addormento, ho capito ormai una cosa.

Sono pazza di Luke.

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora