"No, ma l'hai visto che occhi? Mio Dio, cosa sono, due frammenti di cielo? E la sua voce? È una melodia che non mi stancherei mai di ascoltare! Hai visto come mi guardava? Cavolo, deve essere innamorato perso! E il piercing, diamine, il suo maledetto piercing! È per-fet-to! Ma quanti anni ha? Ehy, quanti anni ha?".
Siamo da Starbucks e sono le sei e mezza. Ruth è stata, inutile dirlo, tutto il tempo a parlare di Luke.
Io ho rinunciato a seguire il suo discorso dopo i primi venti minuti, e sono rimasta così, a sorseggiare il mio frappuccino ormai vuoto, con lo sguardo fisso davanti a me e con la voglia di dare un pugno in faccia alla mia amica.
"Aria, sei diventata sorda?" dice amcora una volta Ruth. Poi prende la mia spalla e la scuote con forza, facendomi sobbalzare.
"Cosa vuoi ?" dico, tentando di tenere a bada l'istinto omicida che ho verso Ruth in questo istante.
"Ti ho chiesto quanti anni ha Luke!" dice lei, tornando a fissare il suo frullato alla fragola.
Scrollo le spalle. Ma cosa vuole che ne sappia io? Li 'conosco' da un giorno, non usciamo a braccetto a fare shopping!
"Non lo so!" dico, ad alta voce, profondamente irritata. E io che credevo di passare un pomeriggio con la mia migliore amica, parlare del più e del meno, non di discutere sui capelli di Luke, sulle labbra di Luke, sulle sopracciglia di Luke, e chi più ne ha più ne metta.
"Non li conosco bene, Ruth, come devo dirtelo!" dico per quella che sembra essere la milionesima volta.
Lei pare profondamente delusa, e incassa la testa nelle spalle.
Sospiro forte. Devo cercare di mantenere la calma.
"Forza" dice improvvisamente "usciamo da questo posto".
Non sono mai stata così felice di sentire una frase del genere.
Salto sulla sedia e manca poco che mi metto a correre verso l'uscita.
"Senti, Ruth" dico alla mia amica. "Io dovrei andare a casa, ora... Ho un po' da fare... Ehm... La cena...". Che scusa del cavolo! Beh, ormai è troppo tardi per rimangiarsi le parole, perciò guardo Ruth con determinazione.
Lei, dal canto suo, ha lo sguardo perso nel vuoto, sembra pensare a tutt'altro.
Arriccio il naso, seccata. "Terra chiama Ruth!" dico, agitando le mani davanti al suo viso. Lei si riscuote, con un sussulto, poi dice: "Ah, sì, dicevi?" e fa un sorriso a mo' di scusa.
"Nulla, senti ci sentiamo domani! Ciao!" dico, scuotendo la testa.
Lei mi saluta e se ne va.
Rimango per un secondo ferma, davanti allo Starbucks gremito di gente.
Perchè mi sento così... Infastidita?
Se a Ruth piace Luke dovrei darle consigli, come si fa tra amiche, non che le rispondo male.
Sono stanca, oggi è stata una giornata pesante, e quei tipi sono dei combinaguai, cerco di giustificarmi.
Scrollo le spalle e mi volto per tornare a casa.
Ciao ragazze!
Scusate il capitolo cortissimo, il prossimo sarà più interessante, giuro!
Se vi va lasciate una stellina e un commento, ci tengo tanto!
Baci♥
-M.
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shadows. 》l. h.
Fiksi Penggemar[DAL CAPITOLO 49] "Ascolta." dice, la voce ferma. "Io ti amo. Tu mi ami?". Annuisco. "Sì, ma...". Lui mi interrompe posandomi l'indice sulle labbra. "Niente ma. L'unica cosa che conta è se ci amiamo. Ci amiamo? Sì. Bene." Sembra vedere in me confusi...