16. È l'ultima persona che mi sarei immaginata di vedere.

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Inaspettatamente, quella notte riesco a dormire. Tutta una dormita, come non facevo da un po' di tempo. Non sento nemmeno i rumori della festa dei miei vicini, talmente sono stanca. Scivolo immediatamente in un sonno profondo e senza sogni.

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Quando suona la sveglia, non apro subito gli occhi. Ho il cervello talmente intorpidito che nemmeno riesco a formulare un pensiero di senso compiuto. Poi, improvvisamente, ritornano i ricordi del giorno prima. La telefonata, Megan, i miei genitori, Hailie, il nuovo lavoro...

Aspetta un secondo.

Nuovo lavoro?!

In una frazione di secondo, sono in piedi, i capelli disordinati, gli occhi sbarrati e il pigiama tutto stropicciato sul mio corpo.

Do una veloce occhiata alla sveglia, che segna le otto in punto. Devo sbrigarmi, se per le nove devo stare al centro estetico di Hailie! Corro in bagno e cerco di trasformare il mio orribile aspetto in qualcosa di anche lontanamente decente.

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Sono le nove meno un quarto quando esce di casa, intenzionata a prendere l'autobus fino alla 6th Avenue, ma tutti i piani saltano quando vedo una figura affusolata venire verso di me.

È l'ultima persona che mi sarei immaginata di vedere.

La prima cosa che mi salta all'occhio è il luccicante piercing che porta al labbro inferiore. Poi, per seconda, l'abbinamento pantaloni attillati neri, con uno strappo sul ginocchio, e la canottiera scura con il simbolo dei Nirvana. Infine, quando incrocio i suoi occhi, non ci capisco più nulla e non ricordo più come mi chiamo e quanti anni ho, perchè mi trovo lì a quest'ora del mattino e dove diavolo avevo pianificato di andare. Poi, improvvisamente, mi rendo conto che colui su cui sto praticamente sbavando sopra si chiama Luke Hemmings e mi trova un'essere raccapricciante.

Richiudo all'istante la bocca che non mi ero nemmeno accorta di stare tenendo aperta e cerco di assumere una posa indifferente.

"Cosa vuoi?" dico, incrociando le braccia e cercando di assumere una voce acida. Difficile, vista la contanta bellezza con cui mi trovavo.

Luke scoppia a ridere. Continua per un minuto intero, senza esprimere vera gioia. "Qualcuno è nervoso" dice, con quel fastidioso sorrisetto in volto. "Non sono nervosa." dico "Voglio solo sapere perchè sei qui e non stai tenendo fede al tuo giuramento di evitarmi e guardarmi come se fossi un essere immondo". Vedo la sua espressione cambiare immediatamente e passare dallo scherno al pensieroso. "Io non ti sto evitando" dice, con il tono di chi sta cercando di convincere più sè stesso che il proprio interlocutore. Scrollo le spalle, non ho proprio intenzione di litigare con Luke, proprio ora che devo andare da Hailie! Il bus arriverá a momenti e io sto continuando a discutere con questo ragazzo maledettamente testardo. "Senti" dico, cercando di parlare con calma e razionalità. "Mi stai facendo fare tardi e il ho da fare. Ti dispiacerebbe toglierti e farmi passare? Non vorrei arrivare dopo a causa tua". Luke scuote la testa. "In realtá" dice. "Ero venuto qui proprio per dirti se potevo accompagnarti io al negozio di Hailie. Col tuo permesso".

Rimango a bocca aperta. "Come... come fai a sapere dove devo andare? Ieri non stavi con noi a parlare" dico. Il ragazzo scoppia a ridere, stavolta sinceramente divertito. "Anche se non sto in un determinato posto, mica sono sordo. Dalla mia camera potevo comunque sentirvi". Dalla camera? Credevo non fosse in casa. Che maleducato, nemmeno a salutarmi.

"Perchè vorresti accompagnarmi? Tu non mi sopporti. Inutile dire il contrario, lo so benissimo da me" dico, scuotendo la testa. "Non importano i miei sentimenti" taglia corto Luke. "Credevoti facesse piacere. In ogni caso, non che avessi molta scelta".

"Che vuoi dire?"

"Guarda". Seguo con lo sguardo il suo dito e faccio appena in tempo a vedere la sagoma di un grande autobus rosso, prima che giri l'angolo e se ne vada.

Cazzo.

"No! No, ti prego, torna indietro!" urlo, prima di agitare le braccia in direzione del punto dove un attino prima c'era il bus. Ovviamente non può nè vedermi nè sentirmi.

Sento Luke ridere, prima di dire: "Allora, dolcezza? Cosa vuoi fare? Aspettare il prossimo bus e quindi stare un'altra mezz'ora qui, o accettare la proposta di questo gentiluomo?".

Livida di rabbia, mi giro a guardarlo e sussurro: "Stronzo" prima di seguirlo verso la sua macchina.

Ciao gente!

Ecco a voi un altro capitolino, spero vi piaccia. Lasciato come sempre un voto e un commentino, amo sapere cosa pensate di questa ff!

Volevo solo avvisarvi che, con l'inizio della scuola, aggiornerò solo due/tre volte a settimana. Quest'anno dovrò anche affrontare gli esami di terza media, spero mi capiate!

Baci♥

-M.

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora