E così, eccomi qui, a mezzogiorno in punto, ferma immobile davanti alla porta di casa dei miei vicini.
Non so perchè sono così titubante a bussare, mi sento perfino ridicola, ma in questo momento sto qui, a torturare il lembo della mia magliettona con la foto extralarge di Lana del Rey.
"Guarda che il campanello non ti mangia!". Alzo lo sguardo e vedo Luke, bellissimo nei suoi vestiti neri, che mi sta guardando dalla finestra con un sorrisetto odioso.
"Ah-ah" dico, sarcastica, ma dentro di me vorrei di sparire. Mi sento una scema.
Lui ridacchia, facendomi rabbrividire. "Aspetta un attimo, va', che ora ti apro". Detto questo sparisce, per poi comparire davanti a me, facendomi cenno di entrare.
Con un lieve cenno del capo, acconsento e metto piede nel salotto disordinato di quella casa.
Luke mi sorride di nuovo (e brividi di nuovo), prima di condurmi nella sala da pranzo.
Lì c'è Calum "SembroUnCineseEMeNeVanto", che sta appoggiato alla finestra a chiacchierare con Michael, accanto a lui.
Guardo la lunga tavolata dietro a loro e mi si riempie il cuore di affetto.
È apparecchiata per cinque, e sul posto (riservato per me, ne deduco) accanto al muro c'è un foglietto azzurro con scritto a lettere svolazzanti Questo posto è riservato a Aria, la nostra vicina di casa.
Non posso fare a meno di pensare che siamo davvero carini.
"Grazie!" dico a Luke e ai due alla finestra, che si girano immediatamente, guardando chi ha parlato.
Luke fa una risata secca. "E di cosa?".
Io semplicemente indico la tavolata. "Ah, ma non ti preoccupare, non è stato nulla. Solo una cosa affettiva" dice Calum, liquidando la conversazione con un gesto della mano.
Io scrollo le spalle. Proprio in quel momento entra trafelato Ashton.
Quasi gli scoppio a ridere in faccia.
Indossa un grembiule da cucina che ha l'aria di essere stato usato a lungo, e un cappello floscio da cuoco gli pende da un lato della testa.
Non posso fare a meno di pensare che, sotto a esso, indosserá sicuramente la bandana rossa.
"Ragazzi, avete visto per caso..." comincia, ma si blocca quando mi vede. "Oh, ciao Aria!" dice allegramente. Ed ecco che arriva il sorriso con le fossette.
Poi, torna a rivolgersi ai suoi amici. "Avete per caso visto il sale?". Michael e Calum scuotono la testa immediatamente, con aria sospetta, mentre Luke ci pensa su un momento. "Non sta per caso nella credenza in salotto?" dice.
Ashton assume un'aria sull'attenti. "E perchè mai dovrebbe trovarsi in salotto?" dice, lanciando un'occhiata allusiva a Michael e Calum, che appaiono nervosi.
Luke rimane indifferente. "Perchè prima ho visto loro due " e indica Calum e Michael "mettere la scatola del sale in salotto".
Ashton appare arrabbiato. "Ma perfino oggi che abbiamo un ospite divete fare i cretini?" urla. Michael e Calum si fanno piccoli piccoli e mormorano qualche parola di scusa.
"E ora filate a prendere il sale!" ordina Ashton, con l'aria di un genitore. Calum e Michael escono dalla scala, borbottando qualcosa a proposito del tradimento di Luke e dell'inutilitá del sale in cucina.
Ashton sospira forte. "Scusali, Aria. Avranno anche l'aspetto di ventenni, ma dentro sono ragazzini! Non voglio che tu ti faccia idee sbagliate di noi." dice, guardando il pavimento.
"Ma stai tranquillo, mica mi arrabbio per così poco!" dico. Ed è vero. Non sono arrabbiata, semplicemente molto nervoso. Non mi sono mai trovata così vicino a quattro ragazzi.
Ho paura di come questo pranzo potrà diventare.
"Dai, mettiti comoda, nel frattempo che vengono quegli scemi" dice lui, dopo aver sorriso lievemente.
Farfuglio un debole "Okay" e poi prendo posto al tavolo.
Ma, prima, prego mentalmente il Cielo perchè mi faccia arrivare sana e salva da questo pranzo.
Ciao a tutti!
Sono felice che questa storia vi stia piacendo, sto ricevendo tanti like e commenti!
Se volete stellinare e scrivere qualcosa anche su questo capitolo mi farete contenta!
Grazie, vi adoro♥
-M.
p.s. per chi vuole, se volete potete seguirmi!
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shadows. 》l. h.
Fanfiction[DAL CAPITOLO 49] "Ascolta." dice, la voce ferma. "Io ti amo. Tu mi ami?". Annuisco. "Sì, ma...". Lui mi interrompe posandomi l'indice sulle labbra. "Niente ma. L'unica cosa che conta è se ci amiamo. Ci amiamo? Sì. Bene." Sembra vedere in me confusi...