Quella notte dormo male. Inaspettatamente, non sento nessuna musica assordante proveniente da quella dannata casa, ma i miei sogni sono popolati da incubi.
Sono davanti casa di Ruth. Le tapparelle alle finestre filtrano le luci provenienti dalla cucina,, e nessun rumore si sente, eccetto un basso brusio e delle risate leggere. Mi avvicino, curiosa, e vedo che la porta è socchiusa. Accosto l'occhio alla fessura e cerco di vedere con chi si sta divertendo la mia amica. Per un momento non vedo nulla. Poi scorgo una pallida figura bionda intenta a parlare, maledettamente sexy e con un fantastico piercing sul labbro. Ritraggo il viso, spaventata, perchè riconosco quel volto, l'ho tanto desiderato... Scappo, comincio a correre ma cado lunga distesa a terra e...
Sono un bagno di sudore, quando mi tiro su di scatto dal letto. Credo di aver anche urlato, perchè scorgo Midnight correre spaventato dalla cesta dove di solito riposa. Che cavolo di sogno, penso, alzandomi per prendere in braccio il mio gatto. Lui non si dimena come fa di solito, ma si lascia c.ullare dalle mie braccia esperte. Ho gli occhi spalncati, fissi nel vuoto. La casa è buia, deserta e silenziosa: un paradiso, confontato al rumore di tutti i giorni passati. Forse i ragazzi hanno deciso di darci un taglio, almeno per un giorno. O forse si stanno preparando per una festa magnifica, penso con un brivido. Mi stendo a letto, Midnight acciambellato accanto a me, ma il sonno non arriva.
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La mattina seguente dormicchio un po'. pulisco casa e cucino un buon pranzo nutriente. Il pomeriggio esco per comprarmi un profumo. Sono indecisa se prendere un Giorgio Armani o uno Chanel n°5. Alla fine decido di acquistare il secondo.
La verità è che cerco di tenere la mente impegnata per non pensare a lui e a stasera. So di star fcendo qualcosa che non dovrei fare, ma me ne infischio. Io devo sapere di più di questa storia, e perchè Ruth si sta montando la testa. In un certo senso dovrei ringraziarla, per avermi invitato qualche giorno fa a comprare quel dannato vestito che, avevo in mente allora, non avrei mai e poi mai indossato. E imvece, ora mi si presenta la ghiotta occasione. Non posso sprecarla.
Sono le otto e mezza di sera, ho il vestito bene attillato al mio corpo, le scarpe con tacco 10 ai piedi, trucco agli occhi e un'enorme nausea allo stomaco.Ho cercato di mangiare qualcosa, ma il mio organismo non ne vuole sapere di ingerire qualcosa. Guardo fuori la finestra. Sto cosi per circa un'ora, poi, verso le nove passate, vedo dei movimenti sulla strada. Invitati, penso, prendendo la borsa e precipitandomi a spegnere le luci.
Ci siamo.
Ora è il mio momento.
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shadows. 》l. h.
Fanfiction[DAL CAPITOLO 49] "Ascolta." dice, la voce ferma. "Io ti amo. Tu mi ami?". Annuisco. "Sì, ma...". Lui mi interrompe posandomi l'indice sulle labbra. "Niente ma. L'unica cosa che conta è se ci amiamo. Ci amiamo? Sì. Bene." Sembra vedere in me confusi...